RISOLUZIONE SULLA NUOVA FERROVIA DI BASE TORINO-LIONE PER IL TRASPORTO FERROVIARIO DELLE MERCI TRA FRANCIA E ITALIA

 

La mobilitazione della Val Susa contro la realizzazione di una nuova ferrovia tra Torino e Lione, ha assunto dimensioni straordinarie. Le critiche che il movimento della Val Susa ha esposto nei confronti del progetto sono rilevanti, e richiedono risposte politiche e approfondimenti tecnici e economici sul progetto alle due parti della frontiera.

In particolare, la compattezza della protesta ha evidenziato come il processo decisionale abbia eluso le necessarie fasi di partecipazione delle comunità e delle istituzioni locali interessate dall'opera.

 

La CIPRA Internazionale

 

1.      Esprime solidarietà alle popolazioni della Val Susa, e chiede che le autorità italiane e francesi attivino adeguate misure di trasparenza e coinvolgimento delle comunità locali relativamente al progetto di nuova linea ferroviaria tra Torino e Lione;

 

2.      Nello spirito della Convenzione delle Alpi, considera prioritario il trasferimento del traffico merci da strada a ferrovia e, per questa ragione, non è contraria 'a priori' ad una nuova ferrovia Lione-Torino, ma subordina ogni valutazione alla definizione di obiettivi chiari, credibili e vincolanti di trasferimento del trasporto merci da gomma a ferro, da perseguire attraverso misure fiscali, incentivi economici e regolazioni del traffico;

 

3.      Allo stesso modo, chiede alle autorità francesi e italiane di rinunciare definitivamente ad ogni ipotesi di realizzazione di nuova viabilità transalpina, incluso il raddoppio dei tunnel stradali del Frejus e del Monte Bianco, e chiede inoltre un impegno ad investire su servizi di mobilità ferroviaria coerenti con le finalità di un effettivo abbandono del mezzo stradale, nell'obiettivo generale di ridurre la quota stradale di traffico sulle lunghe distanze;

 

4.      Esprime dubbi sul fatto che le previsioni di traffico giustifichino l'allocazione di notevoli risorse per un investimento che comunque non sarà operativo, nella migliore delle ipotesi, prima del 2025, mentre forti criticità richiedono garanzie di investimenti improrogabili sui nodi e sui tratti più congestionati delle reti ferroviarie, oltre che sui servizi necessari a rendere competitivo ed affidabile il trasporto di passeggeri e merci;

 

5.      Ritiene che la messa in cantiere di un progetto così impegnativo debba essere subordinata ad una più approfondita e aggiornata verifica tecnica, ambientale ed economica, che sia affidata in modo trasparente e pubblico ad esperti internazionali.

 

Approvata nella riunione della Presidenza della Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi CIPRA il 21 gennaio 2006 a Schaan/Liechtenstein.

 

Dominik Siegrist, Presidente

 

                                                                                                                                                                       

Stefan Köhler, Presidente CIPRA-Germania

Patrick Le Vaguerèse Presidente CIPRA-Francia

Damiano Di Simine, Presidente CIPRA-Italia

Wolfgang Nutt,  - Presidente CIPRA Liechtenstein

Norbert Weixlbaumer, Presidente CIPRA-Austria

Monika Suter, Christine Neff Copresidentessa CIPRA-Svizzera

Jernej Stritih, Presidente CIPRA-Slovenia

Roman Zanon, Presidente CIPRA-Südtirol