Sbaglia il Silp: quella carica della polizia non era necessaria

 

Lettera di Mario Cavargna alla rubrica Opinioni di Luna Nuova del 26/3/10 – pag. 6

 

Ho letto il comunicato del sindacato Silp di polizia, sui fatti del 17 febbraio a Coldimosso, quando le forze dell'ordine hanno causato due feriti gravi tra i manifestanti No Tav, che è stato pubblicato la scorsa settimana sotto il titolo "Le cariche erano necessarie" e non sono assolutamente d'accordo sulla ricostruzione dei fatti.

 

Ero presente vicino allo schieramento dei carabinieri davanti alla trivella, ma un poco di lato, perché in queste situazioni, se ci capito, voglio vedere bene cosa suc­cede e, quando è possibile, dare una mano affinché tutto finisca bene. Non c'è stato lancio di pietre o di altri oggetti, ma solo di palle di neve e dì un paio di petardi, a cui i militari hanno risposto con altrettanti lacrimogeni. Lo si può dire con certezza perché le pietre avrebbero fatto un rumore ben più forte sugli scudi di plastica, ma né io, né i filmati, lo abbiamo sentito.

 

Vi sono state due cariche: la prima, quel­la dell'intero schieramento di carabinieri, è stata corretta, i militari sono avanzati compatti per una dozzina di metri, poi sono rientrati. Di conseguenza i manife­stanti sono arretrati ed il lancio di palle di neve si è fermato perché non li poteva raggiungere. Solo in questa situazione c'è stata la seconda carica, incredibilmente violenta. Una quindicina di poliziotti, equipaggiati con scudi rotondi, hanno at­traversato lo schieramento, e dopo essersi coordinati a voce, sono partiti di corsa per una incursione profonda di due o tre mi­nuti, che ha picchiato il più violentemente possibile chi è caduto a terra o è finito a loro tiro. Ho visto anche i fatti di Venaus del 6 dicembre 2005 e posso dire che a Coldimosso l'intento di far male è stato sicuramente maggiore. La differenza è che qui l'azione è stata condotta da pochi ed è durata pochissimo, ma è molto grave che sia successo di nuovo, cinque anni dopo quei fatti che avevano sollevato gravissi­me critiche. Poiché la prima carica aveva già sortito il suo effetto, e nella seconda vi è stata una violenza immotivata anche contro persone assolutamente inermi, se ne deduce che quest' ultima è stata pensata come una "spedizione punitiva", attuata per terrorizzare, non per motivi di ordine pubblico.

 

Capisco la rabbia per il vociferare ostile ed il lancio di neve indurita, ma i poliziotti da professionisti, avrebbero dovuto capire che subivano una manife­stazione di ostilità che gridava a loro, ma voleva farsi sentire dalla politica. Quando i politici ignorano una manifestazione come quella di gennaio, con oltre 30mila persone che scendono in strada a tre gradi sotto lo zero, e quando la grande stampa li offende, disinformando, ci si devono attendere, pur in un contesto che è sempre stato pacifico, delle situazioni come quelle del 17 febbraio. Quello che invece non ci si deve attendere è che le forze dell' ordine le incrementino con atti di una violenza e gratuità assoluta.

 

Mario Cavargna - Bussoleno