Lettera aperta a Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte

 

 

Cara Mercedes,

 

ho letto le Tue dichiarazioni e la Tua l'intervista pubblicata su L'Unita'  e  devo dire che sono rimasta di stucco nel leggere alcune di queste: "Entro il 31 dicembre deve essere presentata la relazione sullo stato di avanzamento del progetto. Sulla base di tale relazione l'Unione europea  decidera'  se la Torino-Lione potra'  rimanere nell'elenco delle infrastrutture prioritarie da finanziare nell'ambito del bilancio europeo 2007-2013. Prima  dell'approvazione di quel bilancio, quindi entro il 2006, deve essere pronto il progetto definitivo dell'opera. Ma per metterlo a punto a necessario avere realizzato i sondaggi."  oppure " prima di novembre deve partire lo scavo di Venaus altrimenti salta tutto e la Torino-Lione sara' declassata, lo hanno detto chiaro i tecnici europei"

 

Al di la'  del fatto che la scadenza per la presentazione sullo stato di avanzamento del progetto e' in realta'  il 31 gennaio 2006, e che questa scadenza e' un obbligo annuale che serve alla Commissione per capire come e se sono stati utilizzati i fondi stanziati, non e' corretto sostenere che sulla base di tale relazione si decidera'  se la Torino-Lione restera'  o meno nell'elenco delle opere prioritarie per il semplice motivo che tutti e 30 i progetti contenuti nell'allegato II della decisione 884/2004/CE (del Parlamento europeo e del Consiglio) hanno allo stato lo stesso livello di priorita', essendo peraltro stata bocciata la lista "quick start", proposta da Romano Prodi e che attribuiva ad alcuni progetti una priorita'  superiore a quella degli altri. La Torino-Lione dovra'  vedersela con gli altri 29 progetti, a prescindere dalla relazione che verra'  eventualmente  consegnata nel gennaio 2006. 

 

Quindi parlare di declassamento e' del tutto fuorviante e francamente sarei sorpresa che alcun tecnico europeo possa aver sostenuto una tale tesi. Ho chiesto al Commissario Barrot di incontrarlo a questo proposito perche' credo che le forzature della Signora De Palacio non vadano nell'interesse di nessuno.

 

E non e' neanche vero che tutto deve per forza essere fatto entro il 2006. Come sai, per adesso non c'e' accordo sulle prospettive finanziarie 2007/2013. Se l'accordo finale si fara'  entro l'anno prossimo,  e' verosimile che il denaro disponibile per le TEN-trasporti sara' circa 20 miliardi di euro. Parlamento, Consiglio e Commissione dovranno poi decidere a quale progetto conferire il denaro e quanto.  Ma questa decisione non c'entra nulla con la Relazione annuale che Tu citi. Infatti, il denaro ad essa collegato si riferisce solo a dei fondi del 2003  18 milioni di euro- che effettivamente parrebbero in scadenza anche perche' il governo italiano non ha chiesto alla Commissione una deroga entro il 31 ottobre 2005.  Insomma, non c'e' nessun rapporto diretto tra questa Relazione e la decisione se concedere o no i fondi per l'opera in se'.

 

In sostanza, l'accelerazione nelle cose da fare che anche Tu sembri sostenere, non trova riscontro alcuno nella realta', tranne nelle parole e negli atti di un governo che, pur avendo avuto tutto il tempo - fino al 31 ottobre u.s. - di chiedere legittimamente una proroga del finanziamento destinato agli studi di fattibilita' , ha preferito la strada dello scontro con una popolazione che oramai si sente presa in giro e che la militarizzazione della Val di Susa contribuira'  a radicalizzare.  Un governo che naturalmente si guarda bene dall'assumere la responsabilita'  delle proprie scelte, preferendo mascherarsi dietro inesistenti "ordini da Bruxelles". Mi sembra francamente molto triste che anche Tu segua l'onda di questa che non posso che definire una manipolazione della realta' . A riprova di quanto poco credibile sia questa affermazione, basti pensare che la Commissione ha stanziato lo scorso settembre altri 48 milioni di euro (tra Italia e Francia) per ulteriori studi. Quindi, ripeto, non c'era nessuna ragione europea per drammatizzare la situazione con i valsusini.

 

Ma c'e' un altro elemento sul quale vorrei invitarti tranquillamente a riflettere. Secondo Te, quante chances ha di essere finanziata un'opera cosi complessa, costosa, controversa, che ha bisogno di centinaia di poliziotti e carabinieri (sottratti a incarichi piu' utili)  per partire e di dubbia priorita'  per il partner diretto cioe' la Francia?  Infatti, mi permetto di segnalarTi che sul versante francese nulla e' partito davvero, a parte le discenderie di cui tanto si parla. Il Ministro dei trasporti ha fatto la lista delle priorita'  per i prossimi anni il 13 ottobre scorso.

 

Non c'e' traccia della Lyon-Turin (ho i documenti se vuoi), ma solo del riaggiustamento della linea attuale tra Dijon e Modane, nonche' un vago accenno su una cartina colorata ma senza stanziamenti, ne' date, ne' percorso preciso ad un grande progetto di trasporto merci che arriva fino a Torino e che non viene comunque ripreso in nessun documento ufficiale. 

 

Cara Mercedes io credo che tutta la nostra coalizione debba approfittare di questa occasione non solo per rilanciare il dibattito su quali sono le grandi opere davvero utili per il nostro paese, ma anche per confrontarsi su quale infrastrutture possa e debba contribuire a finanziare Bruxelles tra Lione e Torino. Sono convinta che ne' la TAV ne' il tunnel siano l'unica possibile.

 

Con i saluti pił cordiali.

 

Monica Frassoni

Presidente dei Verdi al Parlamento europeo

 

Bruxelles 4 novembre 2005