Comunicato del Forum Ambientalista del Piemonte

 

Si ripristini la legalità democratica sospesa in Val Susa ritirando i militari e consentendo libertà di movimento alle persone.

 

In Valsusa è in gioco non solo il futuro di quella valle, ma quello del sistema trasportistico italiano, perché lì si vogliono investire quasi 40.000 miliardi delle vecchie lire, per creare un doppione dell’attuale linea Torino-Lione che è ben lontana dall’essere saturata, e in barba alle reali esigenze di trasporto di uomini e merci.

 

Polizia e carabinieri hanno militarizzato quel territorio per imporre il Potere al servizio delle Grandi opere, che di grande hanno solo i finanziamenti ed i guadagni per le multinazionali e gli speculatori di capitali.

 

I fautori dell’opera continuano a dipingere gli oppositori come gente interessata solo a difendere qualche bosco, come fastidiosi montanari campanilisti che ostacolano la modernizzazione del sistema ferroviario nazionale e internazionale. Lunardi, Bresso, Chiamparino, Pininfarina & C. nelle interviste parlano di boschi e amianto (aspetti da non sottovalutare, anzi!) perché hanno paura a entrare nel merito delle vere questioni che, se discusse razionalmente, dimostrerebbero quanto – in aggiunta alle devastazioni all’ambiente – sia assurda la realizzazione di quest’opera dal punto di vista economico e trasportistico. Questo sostengono coloro che nella Valle fronteggiano le forze dell’ordine. Alla forza militare stanno opponendo la forza della ragione.

 

Se il progetto Tav si realizzasse, nei prossimi quindici anni sarebbe sempre più il trasporto su gomma a goderne per l’inefficienza in cui verrebbe lasciato il trasporto ferroviario, con grave danno per tutti coloro che vorrebbero usare il treno come mezzo efficace ed efficiente e auspicano il trasferimento del trasporto delle merci da gomma a rotaia.

 

Per questo la Tav Torino-Lione è un problema di tutti.

 

Siamo di fronte ad un furto di Beni comuni, del suolo, delle falde acquifere, dell’aria, della capacità di mobilità di massa.

 

Invitiamo a far nascere l’iniziativa più ampia contro le mega opere dello sperpero e della distruzione ambientale, che colleghi l’Italia a partire dai simboli estremi più eclatanti: il Ponte sullo Stretto, la Tav Torino-Lione e i Trafori alpini autostradali, in modo non violento, ma con determinazione, diffondendo la consapevolezza di quanto è in gioco e contribuendo a realizzare una vasta solidarietà verso la popolazione valsusina.

 

 

Torino, 30 novembre 2005                                                        FORUM AMBIENTALISTA

                                                                                                Coordinamento Regionale del Piemonte