TAV. I perché del NO

di Virginio BETTINI

Edizioni UTET Libreria

pag. 168

formato: 15 x 23

Prezzo 9.00 €

 

La popolazione della Val di Susa ha suggerito a politici refrattari e retorici, ad universitari chiusi nel loro sacro ed in parte dissacrato recinto, ad amministratori opportunisti, che la sostenibilità di una grande opera infrastrutturale può essere solo equilibrio, non scompenso, tra ecologia, economia e società.

Gli abitanti della Val di Susa pongono all’intera Europa, ed al nostro paese in particolare, un problema non irrilevante che non può essere affrontato se non in termini politici specifici: il problema di un territorio abitato da millenni, come le valli alpine, che oggi rischia di essere trasformato da un complesso fenomeno di urbanizzazione ed infrastrutturazione, mentre gli spazi residui, sottratti alla naturale configurazione, si trasformano in parco di divertimento temporaneo o stabile. Non scompariranno certo le vette, ma quello che presto potrebbe scomparire è la specifica organizzazione alpina dell’economia, della cultura e dell’ambiente, come si era storicamente configurata, stravolta da uno sfruttamento intensivo delle aree turistiche più ricche, da un’infrastrutturazione implacabile.

Virginio Bettini è membro dell’International Association for Impact Assessment (IAIA) e professore di Analisi e valutazione ambientale presso il corso di laurea in Pianificazione del territorio all’Università IUAV di Venezia. Per UTET Libreria ha già pubblicato, con L.W. Canter e L. Ortolano, Ecologia dell’impatto ambientale (2000) e ha curato La valutazione dell’impatto ambientale. Le nuove frontiere (2002).