SEGRETERIE E COORDINAMENTO PROVINCIALE DEI

VIGILI DEL FUOCO DI TORINO

 

Ai Sindaci della Valle di Susa

Alle Comunità Montane della Valle di Susa

 

e, p.c. ai Presidenti di Giunta e di Consiglio

della Provincia di Torino

della Regione Piemonte

 

In questi giorni di forti tensioni e grande partecipazione popolare della gente della Valle di Susa scesa nelle strade a reclamare il proprio diritto alla salute ed alla conservazione dell’ambiente in cui vivono, i Vigili del Fuoco vogliono manifestare tutta la loro solidarietà e vicinanza che Vi preghiamo di trasmettere ai cittadini da Voi rappresentati.

Vi è già noto che molti nostri colleghi stanno vivendo sulla propria pelle la tensione di queste giornate, e pur assicurando il più assoluto rispetto dei doveri d’ufficio, durante il servizio vigilano affinché le operazioni che sono chiamati a svolgere restino fermamente ed esclusivamente confinate nell’ambito del soccorso tecnico, mentre, appena liberi dal servizio, partecipano alle iniziative popolari.

Ma la nostra solidarietà non è limitata ai vigili del fuoco che vivono la Valle e che si sentono direttamente minacciati dall’opera, ma si estende alle radici istituzionali del nostro servizio che come recita la legge, deve garantire: i servizi di prevenzione ed estinzione degli incendi e, in genere, i servizi tecnici per la tutela della incolumità delle persone e la preservazione dei beni anche dai pericoli derivanti dall'impiego dell'energia nucleare; (lett. A, art 1 Legge 469/1961)

La ferma volontà di assolvere tali compiti ci impone di riflettere con grande attenzione sulle problematiche sollevate dalla gente della Valle, anche confrontandole, per quanto possibile, con le specifiche conoscenze del territorio maturate nel corso degli anni e degli interventi.

Proprio da questo confronto di dati trae spunto e conferma la nostra forte preoccupazione.

Non vogliamo sconfinare in ambiti gestiti dalla politica e quindi, per estrema chiarezza vogliamo subito precisare che non intendiamo mettere a priori in discussione la validità dell’infrastruttura, le ragioni che l’hanno determinata, l’impianto economico di sostegno.

Resta però la nostra convinzione che l’opera, così come è stata progettata nel suo percorso di realizzazione, rappresenti un serio pericolo per la popolazione e per l’ambiente.

Proprio la capillare conoscenza del territorio ci consente ragionevolmente di non aver bisogno di attendere l’analisi geologica dei carotaggi per ricevere conferma della presenza di amianto e di materiali con significativa attività nucleare nelle montagne della ValSusa.

Per questa ragione ci stupisce l’indirizzo progettuale di sviluppo dell’opera che pare non volerne tenere conto, minimizzando forse banalizzando la potenzialità dei rischi indotti, tanto a breve che a medio e lungo termine.

Ma se per le imprese costruttrici, le ragioni del guadagno possono influenzare le scelte tecnologiche, ci stupisce la politica, che invece di pretendere garanzie scientificamente sostenibili e tecnologicamente fattibili si appoggia su ragioni comode ma vecchie, poco fondate ed in taluni casi palesemente sbagliate.

Se le nostre convinzioni tecniche sono giuste, e dunque fino a quando non riceveranno garanzie scientifiche, non politiche, sull’eliminazione alla fonte dei rischi per la salute, proprio il rispetto della nostra missione istituzionale ci porterà ad esprimere un fermo e motivato dissenso.

Infine, e senza voler gettare benzina sul fuoco, dobbiamo aggiungere ai dubbi sulle attività di realizzazione dell’opera, quelli inerenti la gestione della sicurezza ad opera conclusa e delle eventuali operazioni di soccorso in caso di incidente ferroviario. Anche in questo caso sono l’esperienza e la conoscenza delle enormi difficoltà ad intervenire nelle gallerie, che ci lasciano perplessi sulle dimensioni dell’opera e sui sistemi di sicurezza ipotizzati, da quelli per garantire la tempestività e l’efficacia dell’intervento di soccorso, a quelli per garantire se necessario un esodo sicuro ai passeggeri, per finire a quelli per la sicurezza degli stessi operatori del soccorso.

Con queste convinzioni e con questo spirito i lavoratori Vigili del Fuoco manifestano la loro solidarietà alla popolazione della Valle che lotta affinché venga rispettato il diritto alla salute ed alla migliore conservazione dell’ambiente.

 

CGIL- CISL- UIL

N. Santarsia- A. Angiolino- A. Marangoni

Torino, 9 novembre 2005