Mentre i cittadini della Val di Susa protestano contro la realizzazione della TAV, quelli che vivono all’ingresso del Tunnel del Monte Bianco continuano ad essere assediati dal passaggio di migliaia di TIR al giorno.
Il limite giornaliero dei 1.000 TIR fissato dal Consiglio regionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta viene regolarmente superato e la qualità dell’aria continua a peggiorare (www.arpa.vda.it ). La salute degli abitanti dei valichi alpini è messa a rischio, in particolare dall’azione cancerogena delle pm 10 e pm 2.5.
Nel frattempo la montagna si sgretola sotto i colpi del surriscaldamento del clima: l’ultima vittima la storica parete del Dru. Proprio il primo alpinista che riuscì a scalarla, Walter Bonatti, si era schierato pubblicamente contro il ritorno dei TIR al Monte Bianco.
Non c’è più tempo da perdere. Serve da subito una nuova politica dei trasporti rispettosa all’ambiente e dei diritti delle popolazioni locali, primo fra tutti quello alla salute.
I principi di questa nuova politica devono essere:

La Torino/Lione non risolverà i nostri problemi. Gli abitanti delle valli del Monte Bianco vogliono respirare oggi e non nel 2025 !
Chi promuove questo scempio non lo faccia in nostro nome.
I gruppi politico-finanziari che oggi spingono per la Torino/Lione non hanno a cuore i problemi degli abitanti dei valichi alpini, ma solo il loro interesse economico: negli stessi giorni in cui si discuteva della TAV, il Ministro Lunardi tentava di far approvare alla Regione Valle d’Aosta un’intesa per il raddoppio del Tunnel autostradale del Bianco !
Il 16 novembre saremo al fianco dei cittadini della Val di Susa, non solo per spirito di solidarietà montanara, ma perché dalle Alpi prenda vita una nuova politica dei trasporti.

Alexandre Glarey e Nora Girardi - Coordinamento valdostano contro il ritorno dei TIR/Associazione per la Difesa del Monte Bianco