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Pro Natura: "la visita di Salvini sarà una farsa"

di Mario Cavargna (Consigliere Pro Natura Piemonte)

 

CHIOMONTE – Pro Natura Piemonte prende atto che il ministro delle Infrastrutture ha annunciato la sua presenza a Chiomonte per la consegna del cantiere che dovrà realizzare la tratta italiana del tunnel di base. Ma la sua presenza a Chiomonte non ha il significato che le si vuol dare come primo passo verso la realizzazione dell’opera, in quanto, nelle condizioni geologiche evidenziate dallo scavo del tunnel geognostico della Maddalena, fermatosi a 7.020 metri contro i 7.500 previsti, non riuscirà a percorrerlo, pur essendo per i promotori dell’opera il simbolo e la speranza della futura realizzazione.

 

Da almeno due anni è noto che la metà della galleria, proprio quella che ripercorre il tracciato del tunnel di base, è impraticabile agli esseri umani. Vi può accedere solo il robot automatico Axel la cui presenza è nota dalle riviste specializzate ed i cui dati ambientali che sono stati raccolti sono ignoti o comunque non comunicati dalla Regione e dall’Arpa. L’impossibilità ad entrarvi è stata certificata dal rifiuto opposto al commissario Calogero Mauceri nel luglio scorso, come risulta dal vivace resoconto di testimoni che è stato pubblicato dalla stampa e che non è mai stato smentito.

 

È noto pure che la situazione non è mutata dopo sedici mesi, mentre gli operai che operano nella zona vicina a quella in cui è vietato l’accesso lavorano in costume da bagno, perché gli impianti di refrigerazione non riescono a rendere la temperatura sopportabile. Qualcuno ipotizza che il calore sia stato lasciato crescere per non rivelare la ben più pericolosa presenza di radon. Si tratta in ogni caso di condizioni che impediscono la realizzazione del tunnel di base. Pro Natura Piemonte, in data 21 aprile 2023, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Torino per chiedere una indagine in nome del diritto di informazione della popolazione su temi che riguardano la sicurezza e la salute, ma non risulta tutt’ora un cenno di ricezione.

 

Il lavoro in corso nella galleria, che ora passa ad un’altra impresa, consisteva nella realizzazione di 23 nicchie di sorpasso e non risulta che l’impresa appaltatrice sia riuscita a portarlo a termine nonostante che, dall’affidamento dei lavori, sia trascorso il doppio dei quindici mesi preventivati. Questo appalto rappresenta un millesimo del tunnel di base: se non si riesce a portare a termine un millesimo del lavoro, l’opera è sicuramente un bluff e la presenza di un Ministro delle Infrastrutture diventa un gesto da operetta che non mancherà di essere ricordato nei tempi futuri.