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Un tunnel internazionale, trent’anni di false promesse:
la disastrosa storia del Tenda bis

di Matteo Borgetto da La Stampa del 29-02-2024 -edizione di Cuneo

https://www.lastampa.it/cuneo/2024/02/29/news/una_galleria_internazionale_e_trentanni_di_false_promesse-14107565/ 

 

Alberto Cirio ci aveva creduto il 18 ottobre 2016, quando da europarlamentare visitò il cantiere che già all’epoca registrava 7 mesi di ritardo, sentendosi dire dal capo compartimento di Anas Piemonte, Valter Bortolan: «Nuova galleria pronta a febbraio 2018, fine dell’opera e rifacimento del vecchio tunnel a febbraio 2020». Cirio commentò: «Delle due l’una: o il fatto che dovessi venire qui ha accelerato le pratiche, oppure porto fortuna». Meno di un anno dopo (era il 24 maggio 2017), la Procura sequestrava il cantiere, con 16 rinvii a giudizio per frode in pubbliche forniture, poi l’Anas estromise l’impresa Fincosit di Roma per «gravi inadempienze» e dopo altri 31 mesi di stop, trovò un accordo con Edilmaco Torino per ripartire. Appena eletto governatore (periodo in cui il cantiere del Tenda ha dovuto fare i conti anche con il Covid e l’alluvione), anche Cirio si è affidato ai successivi annunci. 

 

L’ultimo il 18 dicembre, a Limone, con il commissario Prisco a ribadire ai sindaci l’apertura della galleria «entro giugno 2024». E il presidente commentò: «Il Governo c’è, la Regione c’è, il Comitato provinciale di monitoraggio c’è. Il territorio è compatto, ha una voce sola. Tutti insieme, schiena dritta, testa alta, ce la possiamo fare a centrare l’obiettivo, irrinunciabile, dell’apertura a giugno».

Ora, qualcuno dovrà chinare il capo, di fronte all’evidenza dei fatti. Ma la Regione questa volta ha perso le staffe. «Chiediamo ad Anas di rifiutare con durezza qualsiasi altro cronoprogramma diverso da quello presentato dall’azienda a dicembre – così Cirio e l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi -. Non accettiamo alcun rinvio e all’azienda devono essere applicate tutte le penali previste dal contratto, che devono essere assegnate al territorio sotto forma di ristori, per le aziende e a sostegno del turismo, per i danni subiti in questi mesi». Ricordano l’impegno assunto da Edilmaco «a concludere i lavori entro giugno e così deve essere. Non sia concessa alcuna proroga».

 

Stralciato dall’appalto il rifacimento del tunnel storico, a marzo Anas presenterà il progetto per il suo rifacimento «previsto dagli accordi bi-nazionali, fondamentale per i collegamenti tra i due Paesi» aggiungono Cirio e Gabusi, che apprezzano «l’impegno da parte del governo italiano a garantire il finanziamento per la quota di sua competenza». Cioè il 58%, ma la Francia farà altrettanto con il suo 42%? Secondo fonti autorevoli che hanno assistito al dibattito in videoconferenza, la delegazione d’Oltralpe ha ricevuto solo ieri pomeriggio le risposte ufficiali del commissario Prisco alle richieste di chiarimenti avanzate, a dicembre, dall’ingegnere Olivier Torlai, firmatario del parere (negativo) della Commissione tecnica per il Paca francese alle modifiche post alluvione. Dai costi lievitati in misura spropositata, alle nuove criticità nel cantiere, alle troppe cose da finire, all’ennesimo rinvio, i rapporti Italia-Francia sul Tenda oggi sarebbero ai minimi termini. Tant’è che i «cugini della valle Roya» hanno paragonato la situazione a «una commedia dell’arte».

 

Dura reazione anche dal Comitato di monitoraggio, che sottolinea una «forte discrasia sui tempi di conclusione del cantiere». Da un lato le richieste di Edilmaco, dall’altro la «conferma a giugno» ribadita da Enrico Maria Puja, dirigente del ministero dei Trasporti. Una contraddizione in termini che «non solo mette in imbarazzo gli interlocutori di riferimento sul territorio, che non hanno competenze dirette sulle decisioni – prosegue il Comitato -, ma getta ulteriori ombre su un altro, drammatico slittamento dei tempi di consegna di un cantiere che, lo hanno ribadito anche i colleghi francesi, è un polmone indispensabile di collegamento trasfrontaliero». Poi si allinea alla Regione sulla proposta di utilizzare le penali «a parziale indennizzo del danno subito da una provincia intera» ed esprime «forti dubbi sull’operato del commissario Prisco, nominato ormai tre anni fa per rispondere a un’emergenza che andava alleggerita, risolta in tempi accettabili, e che invece si sta aggravando sempre più».

Parole condivise dalla sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero: «Notizia che aspettavamo, ma che ci delude fortemente, rendendo questa situazione insostenibile e inspiegabile».