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Tav low cost: con la stazione a Bussoleno anziché a Susa un risparmio di 1,9 miliardi

Lo spostamento dello scalo internazionale consentirebbe di evitare il tunnel dell’Orsiera

 

di Maurizio Tropeano da La Stampa del 07-08-2023 - edizione di Torino

https://www.lastampa.it/torino/2023/08/07/news/tav_low_cost_stazione_bussoleno_susa-12985450/

 

Il dossier su un possibile spostamento della stazione internazionale della Tav, da Susa a Bussoleno, è di fatto aperto anche se chi se ne sta occupando lavora sotto traccia. Si moltiplicano i segnali che le riflessioni hanno coinvolto diverse istituzioni, non solo a livello locale. Il motivo? Il taglio dei costi. Cento milioni nel medio termine e almeno altri 1,9 miliardi fra una decina di anni. Maurizio Bufalini, nella sua prima intervista a La Stampa dopo la nomina a direttore generale di Telt, la società incaricata di costruire e poi gestire il tunnel di base della Torino-Lione, ha sottolineato la necessità «di ragionare in una logica più complessiva che riguarda anche la realizzazione del tunnel dell’Orsiera». Opera prevista per collegare la stazione di Susa alla linea verso Torino con un costo, appunto, di 1,9 miliardi. «La scelta è politica», ha aggiunto Bufalini avvertendo anche che in caso di modifica del progetto saranno necessari ulteriori passaggi autorizzativi che sicuramente porteranno via del tempo.

 

Tempi e procedure «che si potranno agevolmente superare in poco tempo se non si modifica il piano del ferro», ha spiegato Paolo Foietta, presidente della Conferenza intergovernativa, tornando da Modane dopo aver firmato, con la sua collega Josiane Beuad, l’accordo per l’utilizzo delle terre da scavo che farà risparmiare 17 milioni. E per Parigi tutte le possibilità di ridurre i costi sono ben accette senza dimenticare le critiche dei sindaci francesi – che puntano alla riqualificazione della linea storica - quando venne annunciata la scelta di Susa la cui progettazione è stata affidata all’archistar giapponese Kengo Kuma.

 

Si vedrà. Quel che è certo, però, è che la conferenza intergovernativa potrebbe essere una delle sedi dove discutere di un’eventuale modifica del progetto. Anche perché Foietta, da presidente dell’Osservatorio, è stato uno dei padri del progetto low cost lato Italia. Non è un caso, allora, che Marco Gabusi, assessore regionale ai Trasporti, la metta giù così: «La lettera della sindaco di Bussoleno ha di fatto riaperto il dossier. La Regione è convinta che le sedi dove avviare il confronto siano Cig e Osservatorio».

 

In questo schema di gioco anche la Città metropolitana prova a ritagliarsi un ruolo: «La neosindaca di Bussoleno ha avuto il merito di riaprire il dibattito su una questione importante», spiega il vice di Stefano Lo Russo nel’ex Provincia, Jacopo Suppo, che è anche primo cittadino di Condove e fa parte degli amministratori valsusini che si sono opposti alla Tav. Difficile allora, non immaginare che anche tra i sindaci del territorio siano iniziati i ragionamenti. Suppo la vede così: «È evidente che la realizzazione di una nuova stazione ferroviaria vedrebbe in Bussoleno una sede preferibile a Susa». Il motivo? «La presenza di una grande area del paese già infrastrutturata dalla ferrovia consentirebbe un notevole risparmio di risorse pubbliche e una rifunzionalizzazione di un'area che, oggi, è per gran parte non utilizzata e a rischio abbandono».

 

Dal suo punto di vista, però, di questa stazione «se ne parlerà quando il tunnel di base entrerà in esercizio, e cioè, secondo le stime, tra circa dieci anni. C'è tutto il tempo per discuterne nelle sedi opportune, con le amministrazioni di Susa, di Bussoleno e della Valle». Fare la stazione a Bussoleno, poi, permetterebbe anche di cancellare definitivamente il tunnel dell’Orsiera, scelta per ora congelata ma sempre prevista.

 

Telt, però, ha già affidato la direzione dei lavori - per 18 milioni - per la stazione internazionale di Susa e lanciato la gara da 140 milioni per l’interconnessione da Susa a Bussoleno. Resta da capire se, e come, si potranno recuperare quelle risorse. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture, potrebbero sostenere la modifica del progetto proprio perché meno costosa. Ipotesi che per altro sostennero all’epoca del governo giallo-verde guidato da Giuseppe Conte e con il ministro Danilo Toninelli impegnato con ogni mezzo a far saltare la Torino-Lione.