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Su Sainte-Soline. Uno scritto da chi c'era

dai Comitati No Tav Alta Valsusa - 29-03-2023

 

Nei movimenti e nelle lotte ci sono eventi che segnano momenti fondamentali, spartiacque storici che definiscono un prima e un dopo. Sainte-Soline rappresenta uno di questi momenti, non solo per il movimento "Soulevement de la Terre", ma per ogni lotta a difesa del suolo e dell’acqua. 


Da un lato è stato appena scritto un capitolo in cui il livello repressivo imposto ai manifestanti ha rialzato l’asticella dello scontro come non si vedeva da anni. Dall’altro lato viene fatta eco a quelle che sono le risposte e le riflessioni che il movimento sta facendo emergere in seguito alla massiccia mobilitazione che ha portato oltre 30 mila persone dalla Francia e oltre ad incontrarsi per tre giorni nella regione di Poitou, nella Francia occidentale. 

Intendiamo dare il nostro sostegno alle oltre 200 persone ferite, a quelle con danni gravi agli arti ed alla vista, alle due persone che si trovano tuttora in coma e a tutti e tutte le compagne che si sono trovate in un vero e proprio scenario di guerra. 

Non si tratta solo di un mega progetto idrico ma di una lotta globale contro il modello di sfruttamento economico e politico che sta impoverendo, ammalando e uccidendo l’ecosistema, noi umani inclusi. 



A Sainte-Soline, così come in Valsusa, la risposta all’ecocidio in corso e agli interessi economici di sfruttamento è stata espressa in maniera forte e chiara: non più silenzio passivo, non più fuga dalla responsabilità e dalla propria coscienza bensì una giusta risposta, forte e violenta, a difesa di ogni tentativo possibile di demolire il Sistema. 



Il progetto contro cui la mobilitazione di "Soulevement de la Terre" e le oltre 150 organizzazioni e migliaia di singoli individui si sono mossi rappresenta di per sé un tentativo dannoso di proteggere gli interessi agroindustriali e le speculazioni privatistiche sull’acqua. 

A fronte di una crescente siccità ed erosione del suolo, nella regione di Poitou si sta sperimentando una mega-opera di stoccaggio delle acque per salvare il mercato agroindustriale in un’ottica a breve termine. Il mega-bacino è difatti costituito dallo scavo di una serie di crateri che si estendono su di una superficie pari a 16 ettari di terre agricole, che funzioneranno da vasche per il pompaggio dell’acqua dalle falde acquifere per lo stoccaggio, in previsione dell’irrigazione estiva a fronte della crescente siccità. Questo sistema di stoccaggio idrico interessa esclusivamente l’irrigazione dei terreni utilizzati nell’agroindustria per la monocultura del mais destinato all’allevamento estensivo. Un proverbiale cane che si morde la coda, considerato che il problema della siccità è intrinsecamente connesso proprio a questo modello agricolo che erode il suolo e svena le risorse idriche a disposizione. Non solo la costruzione del mega-bacino rappresenta un semplice palliativo a breve termine ai problemi produttivi dell’agroindustria, ma è anche strettamente legata ad un processo di privatizzazione dell’acqua. 

Sainte-Soline è un vero e proprio territorio di sperimentazione che servirà a portare in tutta la Francia questo modello idrico. Per questo il mega-bacino si trova attualmente al centro delle mobilitazioni da parte del movimento "Soulevement de la Terre", di cui fanno parte i consorzi di agricoltori locali che da oltre dieci anni lottano contro l’agroindustria e le politiche di privatizzazione dell’acqua. 

Mega progetti come quello di Sainte-Soline, come anche il TAV, vengono giustificati da quella che appare come una lamentosa rivendicazione ecologista dall'alto, ma in verità sono progetti di distruzione intorno cui ruotano solo interessi economici e politici. Il profitto è da sempre ciò che scomoda il Sistema e la sua violenta risposta ad ogni forma di mobilitazione rappresenta il volto radicale del capitalismo. 



Siamo oggi testimoni ed allo stesso tempo protagonisti di una crescente siccità e di un mondo che brucia: bruciano i boschi, le montagne ma anche i sistemi immunitari ed i corpi.

I giornali già urlano l’emergenza e la Regione Piemonte ha già pronti sul tavolo 23 progetti che riguardano grandi invasi per l’ammontare di 3 miliardi di euro. E sappiamo già che questo genere di progetti non risolvono il problema ma anzi lo aggravano. 

Allo stesso tempo la repressione contro ogni forma di mobilitazione sta aumentando: ricordiamo  infatti che in Italia è ancora in esame la proposta di legge per il reato di ecoterrorismo con l’introduzione del nuovo articolo 416-quater del codice penale, in materia di associazione per delinquere con finalità di eco-terrorismo, e le modifiche agli articoli 513 e 635 del medesimo codice, in materia di turbativa dell’esercizio di attività economiche e di danneggiamento. 


Se a Sainte-Soline abbiamo imparato qualcosa è che la lotta per la terra e per l’acqua è più che mai urgente tanto quanto violentemente repressa, con un gioco di forza sproporzionato. Ma anche che, ora più che mai, il moltiplicarsi e l’unirsi delle lotte tutte è ciò che più può mantenerci al sicuro. Perché, su quel campo di guerra premeditata, oltre alle granate, alle pallottole di gomma e ai lacrimogeni c'era anche una furiosa marea solidale che non ha voluto lasciare nessuno indietro. Ricordiamo questo per portare la nostra solidarietà anche ai medici di Street Medic, al comune solidale di Melle e agli agricoltori che nei giorni di mobilitazione e in quelli successivi hanno fornito informazioni, protezione, assistenza e cura.



La lotta al mega-bacino è la lotta al Tav, ai mega-progetti ambientali, all’estrattivismo, alle multinazionali, al capitalismo e allo sfruttamento di tutti gli esseri viventi. 


Alcune No Tav

Solidarietà No Tav alla lotta di Saint Soline

A Sainte-Soline, nell’Ovest della Francia, la popolazione e i movimenti si stanno opponendo alla realizzazione di enormi bacini volti alla raccolta e distribuzione dell’acqua. Ennesima grande opera progettata per la monopolizzazione delle risorse naturali da parte di una minoranza a discapito dell’ambiente e della maggioranza della popolazione che si vede ogni giorno di più depauperata del proprio futuro e in grave pericolo per la sopravvivenza stessa della nostra terra.

 

Sabato scorso c’e’ stata una grande manifestazione partecipata e vissuta da migliaia di persone che avevano l’obiettivo di raggiungere la zona in cui dovrebbero essere realizzati i bacini per provare ad agire una resistenza diretta allo scempio e alla catastrofe progettata dalle solite lobbyes con l’appoggio del governo.

 

Con metodi che conosciamo bene, la polizia ha agito una violenza spropositata. Ci sono stati oltre duecento feriti tra i manifestanti colpiti da lacrimogeni e granate stordenti sparati ad altezza di persona. Due feriti sono particolarmente gravi e entrambi si trovano ancora oggi è in coma.

Il Movimento No tav insieme al movimento Soulèvements de la Terre, insieme al collettivo Bassines non merci, si sono incontrati più volte insieme ad altri movimenti che si stanno mobilitando contro i crimini ambientali che costellano le politiche governative europee. E insieme abbiamo tracciato una strada che ci vedrà sempre più uniti in una lotta comune che è diventata impellente e irrinunciabile.


In questi giorni, il movimento no tav esprime la più stretta vicinanza con tutte le persone che stanno lottando a Sainte-Soline nella speranza che anche i feriti più gravi possano presto ritornare a camminare sul sentiero della rivolta sociale contro un modello di sviluppo di morte e contro la violenza e la prevaricazione del braccio armato di questo modello.

Insieme possiamo fermarli e insieme li fermeremo!

29/3/2023


A Sainte-Soline, dans l’ouest de la France, la population et les mouvements écologistes sont en train de s’opposer à la réalisation d’énormes bassines destinées à la récolte et à la distribution de l’eau. Il s’agit d’un énième grand projet voué à monopoliser les ressources naturelles au profit d’une minorité et au détriment de la majorité de la population qui se retrouve de plus en plus privée de son propre avenir et qui est aujourd’hui en grand danger en raison de la survie même de notre terre.

 

Samedi passé il y a eu une grande manifestation animée et vécue par des milliers de gens qui avait l’objectif d’atteindre la zone dans laquelle on veut construire les bassines afin de mettre en œuvre une résistance directe à ce massacre et à cette catastrophe planifiés par les lobbies habituels avec l’appui du gouvernement.

 

En utilisant des méthodes bien connues, la police a exercé une violence démesurée. Il y a eu plus de deux-cents blessés parmi les manifestants atteints par des lacrymogènes et des grenades tirés à bout portant. Deux blessés se trouvent dans un état particulièrement critique et ils sont encore aujourd’hui dans le coma.

Le mouvement NO TAV a rencontré à plusieurs reprises le mouvement des Soulèvements de la terre, le collectif Bassines non merci et d’autres mouvements qui sont en train de se mobiliser contre les crimes environnementaux qui émaillent les politiques gouvernementales européennes. Ensemble nous avons tracé un chemin qui nous verra toujours plus unis dans une lutte commune qui est devenue urgente et indispensable.

 

Aujourd’hui, le mouvement NO TAV exprime sa sympathie la plus profonde avec toutes les personnes qui sont en train de lutter à Sainte-Soline, dans l’espoir que les blessés les plus graves puissent également retourner à parcourir avec nous le chemin de la révolte sociale contre un modèle de développement mortifère et contre la violence et la prévarication de son bras armé.

Ensemble nous pouvons les arrêter et ensemble nous les arrêterons !

 

29/3/2023