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Askatasuna un'associazione per delinquere"

La pronuncia del Riesame è rivolta a un gruppo preciso di indagati. La replica: "la nostra storia parla per noi"

 

di Sara Martinenghi da La Repubblica del 11-07-2022 - Edizione di Torino

https://torino.repubblica.it/cronaca/2022/07/11/news/il_tribunale_nel_centro_sociale_askatasuna_unassociazione_per_delinquere-357430424/

 

C’è un’associazione a delinquere dentro al centro sociale Askatasuna. Lo hanno stabilito i giudici del tribunale del riesame accogliendo in parte la richiesta della procura che a marzo aveva chiuso una corposa indagine, basata anche su intercettazioni telefoniche e ambientali, in cui si analizzavano dieci anni di azioni violente o illecite, legate al cantiere della Tav o in generale contro le forze dell’ordine, portate avanti da un gruppo di esponenti dello storico centro sociale torinese, considerato tra i più importanti in Italia per l’area autonoma.

 

La pm Manuela Pedrotta e la Digos diretta da Carlo Ambra contestavano che la loro fosse un’associazione sovversiva, mentre per il Riesame si tratta di un’associazione a delinquere semplice in quanto le azioni commesse non avrebbero avuto la forza di sovvertire l’ordine dello Stato.

 

Già il gip Stefano Vitelli, a marzo, non aveva ritenuto che fosse possibile contestare questo reato, e nemmeno quello di associazione semplice, così che le misure cautelari (13 di cui solo 2 in carcere: Giorgio Rossetto 59 anni, volto storico del centro sociale torinese, e Umberto Raviola, di 32 anni) erano state date per reati che, a vario titolo, andavano dalla violenza privata alla resistenza.

 

Per il gip infatti non potevano essere messi sullo stesso piano proteste pacifiche e non violente come la battitura delle reti e lo speakeraggio (come nel caso di Dana Lauriola), con quelle ritenute “inequivocabilmente violente".  Ai 13 indagati venivano contestati una quindicina di  episodi, che rientrerebbero tra le l'attività di Aska e del Neruda in città, e le proteste di valle che, anche secondo Vitelli costituirebbero “lo scenario ideale per eseguire questa strategia della provocazione violenta" che ha come obiettivo  quello di scatenare una reazione  da parte delle forze dell'ordine.

 

Il provvedimento del Riesame inquadra ulteriormente lo scenario della lotta alla Tav, e riconosce l’esistenza di un sodalizio al cui vertice ci sarebbero sei persone considerate gli organizzatori dell’associazione a cui, di volta in volta, aderisce un gruppo più ampio di oltre una ventina di partecipanti.

 

Ancora non si è appreso se il Tribunale del riesame ha disposto tutte o solo alcune delle misure cautelari richieste dalla procura. I provvedimenti comunque non sono immediatamente esecutivi perché la decisione sarà certamente impugnata dalle difese in Cassazione.

 

"Parla la nostra storia, non le loro accuse. L'associazione a delinquere siete voi". Lo sostiene sulle proprie pagine social il centro sociale Askatasuna, a Torino, dopo la decisione del Tribunale del riesame. "A marzo di quest'anno - spiegano gli attivisti  -  sono avvenuti numerosi arresti ai danni di compagni e compagne con l'accusa, inizialmente bocciata dal gip, di associazione sovversiva. Non soddisfatti della decisione, avvenuta dopo indagini durate dal 2009 ad oggi tramite migliaia di pagine di intercettazioni, i pm hanno condotto un ricorso che ha avuto come risultato la trasformazione da associazione sovversiva ad associazione a delinquere".

 

"Prima - si legge sui post - vogliono costruire un disegno farlocco tentando il tutto e per tutto, ora provano a dipingerci come delinquenti". Askatasuna aggiunge: "leggeremo le carte non appena possibile". "Quello di cui siamo sicuri - concludono - è che non saranno i tribunali a riscrivere le storie delle lotte, di chi resiste e di chi vive per costruire un futuro giusto e migliore per tutti. Parlano per noi le nostre lotte, le persone con cui abbiamo condiviso tutti i momenti di lotta individuali e collettivi".