vai alla home page

Bookmark and Share

 

Post dall'associazione Antigone

“per i diritti e le garanzie nel sistema penale”

https://www.facebook.com/notav.info/posts/4246517015382929

 

"Dana Lauriola è una militante No Tav che attualmente sta scontando una pena di due anni per aver partecipato ad una manifestazione del movimento contro l'alta velocità in Val Susa.

 

Dopo diversi mesi di reclusione Dana ha presentato richiesta di affidamento ai servizi sociali, per ritornare a svolgere il suo lavoro. Quale miglior modo per onorare la funzione rieducativa della pena.

Tuttavia il Tribunale di Sorveglianza di Torino ha respinto tale richiesta. La motivazione sta nel fatto che la donna avrebbe mostrato ampia adesione alla causa e che, vivendo a Bussoleno, uno dei centri della protesta contro l'alta velocità, e in più tornando a svolgere la sua attività lavorativa - con deroga quindi alla detenzione domiciliare - per lei sarebbe troppo facile, si legge nell'ordinanza del Tribunale: "proseguire la propria attività di proselitismo e militanza ideologica, creando il rischio di reiterazione di condotte illecite, quali quelle per cui è intervenuta la condanna".

 

Posto che essere contrari alla Tav non è reato e che il dissenso è protetto dalla Costituzione, la decisione del Tribunale, che auspichiamo sia rivista, si fonda su una presunzione di pericolosità che non tiene conto della libertà di espressione, dissenso, opinione e riunione. Si demonizza l'appartenenza ad un movimento di pressione e si dà per scontato che la donna, se tornasse libera, commetterebbe reati. Il carcere va ridotto nel suo essere onnivoro. Vanno incentivate misure non carcerarie, più utili e coerenti con l'articolo 27 della Costituzione. Tanto più in epoca di pandemia. Ci auguriamo che la decisione sia a breve rivista, con senso pragmatico."

 

Associazione Antigone