vai alla home page

Bookmark and Share

 

L'alta velocità rivoluziona i treni britannici. E la protesta sale sugli alberi

Ormai da due mesi decine di attivisti si sono accampati con tende e cartelli a Euston Garden, sotto cui passerà la linea HS2, con l'avveniristica mega stazione sotterranea destinata a diventare il punto di arrivo e partenza della nuova rete ferroviaria nella capitale

 

di Enrico Franceschini da Repubblica Green&Blue del 11-02-2021

https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/02/11/news/hs2_l_alta_velocita_britannica_che_fa_arrabbiare_gli_ambientalisti-286611056/?ref=RHTP-BH-I286519397-P1-S8-T1

 

LONDRA. Sulle ferrovie inglesi sono tutti d’accordo: funzionano male e costano troppo. Privatizzate da Margaret Thatcher negli anni ’80 con l’obiettivo di dare competitività al settore e in tal modo offrire un migliore servizio al consumatore, vengono unanimemente considerate fra le peggiori in Europa: treni lenti e scomodi, linee antiquate, prezzi stratosferici. Si spende di più ad andare da Londra a Edimburgo su rotaie che in aereo. Adesso potrebbe cambiare tutto con l’introduzione anche in Inghilterra della Tav, i treni ad alta velocità: un colossale progetto ribattezzato HS2, sigla di High Speed 2, per completare il più piccolo HS1, ovvero High Speed 1, che ha già collegato la capitale con la Manica e, attraverso l’Eurotunnel, con il continente.

 

Senonché una protesta ambientalista minaccia di bloccare l’operazione in uno dei suoi gangli vitali: Euston Station, la mega stazione sotterranea destinata a diventare il punto di arrivo e partenza della nuova rete ferroviaria nella capitale. Da un paio di mesi decine di militanti ambientalisti si sono accampati con tende e cartelli a Euston Garden, il giardino nella piazza omonima sotto cui devono passare le gallerie della nuova avveniristica stazione.

 

Non è la prima manifestazione contro la HS2: ce ne sono già state altre lungo il tragitto a forma di Y che dovrebbe portarne i binari fino a Birmingham e Manchester, nord-ovest, e fino a Leeds, nord-est. L’accusa degli ecologisti, appartenenti a Extinction Rebellion e ad altri movimenti della galassia verde, è che la ferrovia super veloce minaccia la natura, in particolare la popolazione di civette e pipistrelli dei boschi del Nord, provocherà un forte inquinamento sonoro, rischia di danneggiare l’ecosistema di una vasta regione e da ultimo si appresta a spendere una fortuna invece che investire denaro pubblico in iniziative più urgenti, come la sanità, ora minacciata anche dalla pandemia da Covid.

 

La protesta sugli alberi, nei boschi di Jones Hill Wood, a Great Missenden. L’accampamento di Euston Garden è diventato in questi giorni l’epicentro di uno scontro drammatico, perché alcuni dei dimostranti, esternamente protetti dalle tende che nascondevano il loro lavoro, hanno segretamente scavato dei profondi e lunghi cunicoli sottoterra per bloccare letteralmente il passaggio delle trivelle della ferrovia, impegnate a creare le gallerie da cui dovranno passare i treni e l’immenso hub della stazione.

 

Le intense piogge e, secondo gli attivisti, i tremori causati dalle potenti trivelle hanno fatto franare il terreno, invadendolo di fango liquido e diminuendo l’accesso all’ossigeno nei cunicoli. "Non riusciamo più a dormire là sotto e quasi non riusciamo a respirare", dice Dan Hooper, più noto con il nome di battaglia di Swampy, uno dei leader della campagna contro la HS2. La ferrovia ha un mandato giudiziario per sgomberare il campo della protesta e si impegna a farlo senza arrecare danni né mettere in pericolo la vita dei manifestanti: ma la tensione è salita e la sfida è certamente delicata.

 

Sulla HS2 avevano dubbi anche altri, incluso Boris Johnson, contrario fino a quando è diventato primo ministro: a quel punto ha cambiato idea, pur senza diventarne un entusiasta sostenitore. I costi sono sicuramente ingenti e in continuo aumento rispetto alle previsioni iniziali: nel 2010 erano stati stimati fra 30 e 36 miliardi di sterline, nel 2015 sono saliti a 56 miliardi, nel 2019 a tra 80 e 89 miliardi, l’equivalente di circa 100 miliardi di euro. Di pari passo si allungano i tempi per concludere i lavori. Vari esperti ritengono che, se e quando questo grandioso piano verrà completato, il budget sarà cresciuto ancora e di molto. Il calendario ufficiale calcola che la prima fase (quella intorno a Londra e fino alle Midlands) sia completata tra il 2029 e il 2033, la seconda (ossia la diramazione che arriva fino allo Yorkshire) nel 2035.

 

A quel punto si prevede che 16 treni all’ora correranno lungo la HS2, toccando un totale di 21 stazioni, su un network totale di 530 chilometri a una velocità massima di 360 chilometri orari, trasportando 26 mila persone l’ora per un totale di 80 milioni di passeggeri l’anno.

 

Collegandosi alla HS1 che raggiunge la costa vicino a  Dover, e sfiorando l’Elizabeth Line, l’altra linea ad alta velocità che attraversa Londra e la parte sud-orientale dell’Inghilterra, altro mastodontico progetto che ha sventrato la capitale, anch’esso in ritardo sulle previste date di inaugurazione del servizio, la High Speed 2 mira a trasformare i trasporti ferroviari in tutta l’Inghilterra, promettendo finalmente treni veloci, confortevoli, efficienti e si spera a un prezzo non più esorbitante, specie per chi può evitare la rush hour, l’orario in cui milioni di pendolari vanno al lavoro o rientrano a casa. Intere comunità toccate dalla ferrovia vedono un potenziale economico in grado di rivoluzionarle, creando nuovi sobborghi residenziali per chi lavora a Londra e facendo lievitare il prezzo delle case.

 

Ma i conti della HS2, e in misura minore della HS1 e della Elizabeth Line o Crossrail com’era inizialmente battezzata quest’ultima, erano stati fatti prima della Brexit e del coronavirus, due mazzate che hanno ridimensionato e cambiato le previsioni su tutto, dal commercio al numero dei pendolari, specie con la diffusa tendenza allo smart working, al lavoro in remoto da casa, che in buona parte non scomparirà nemmeno dopo che saremo tutti vaccinati.

 

Poi c’è da considerare l’impatto ambientale sulle cosiddette ancient woodlands, le foreste esistenti ininterrottamente dal 1600, classificate dallo stesso governo britannico come un habitat naturale "insostituibile", la cui fauna è minacciata di vedere gravemente ridotta la sua popolazione o addirittura in certi casi di estinzione. Inoltre va tenuto conto dell’inquinamento acustico: 22 mila abitazioni e 200 edifici pubblici di vario tipo che si trovano fino a 300 metri di distanza dalla linea ferroviaria potrebbero registrare un "significativo" aumento del rumore. Infine l’impegno che la HS2 sarà a emissioni zero suscita non pochi dubbi, come ha denunciato un rapporto della Commissione Trasporti della camera dei Comuni.