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BORIO COMPLICE DELLA DEVASTAZIONE IN VAL SUSA

FINANZIARE SANITA’, ISTRUZIONE WELFARE

NO OPERE INUTILI

 

 

23 Luglio 2020

 

Oggi siamo stati alla Borio Giacomo SRL a Borgaro per far emergere la complicità di questa azienda che da molti anni fa parte del sistema TAV partecipando ai lavori dei cantieri di Chiomonte per la nuova linea Torino Lione: un opera che è stato dimostrato più volte essere inutile, costosa e che devasta le montagne della Valle di Susa e l’ambiente.

 

Il post-pandemia è iniziato subito con i nuovi lavori per l’allargamento del cantiere, dimostrando quanto si preferisca spendere soldi pubblici per un’opera inutile invece che per sanità, cassa integrazione, istruzione o welfare..

 

Ormai da un mese gli attivisti NoTav resistono al presidio dei mulini in Clarea, ostacolando l’allargamento del cantiere e portando avanti azioni di solidarietà, di lotta e di resistenza.

 

La Valle è assediata da un’ingente militarizzazione, più di 1200 uomini e donne delle forze dell’ordine sono state schierate per contrastare la solidarietà del movimento.

Sin dal primo cancello innalzato, sin dal primo centimetro di montagna scavato noi abbiamo saputo di avere ragione.

 

Ancora prima che lo ribadisse la Corte dei Conti europea, prima ancora che lo sostenesse il sindaco di Lione e quello di Grenoble, prima ancora che venisse redatta l’analisi costi- benefici, il movimento Notav ha sempre sostenuto che la Nuova Linea Torino Lione fosse un’opera inutile e dannosa sia a livello ambientale che a livello sociale.

La recente pandemia da Coronavirus ha fatto emergere prepotentemente tutte le contraddizioni di questo modello di società: un modello di sviluppo che per anni ha avuto come unico dogma la sfrenata privatizzazione e lo smantellamento di tutto ciò che fosse pubblico, dalla sanità all’istruzione, passando per il mercato del lavoro.

 

La crisi sanitaria ha evidenziato le storture di questo sistema utile a pochi e dannoso per molti: migliaia di persone sono morte a causa della mancanza di posti letto di terapia intensiva e di personale sanitario ed ora siamo sull’orlo di una crisi sociale senza precedenti.

 

In questo momento storico meno che mai possiamo accettare che le priorità siano la costruzione di grandi opere che non hanno nessuna utilità se non quella di far lucrare mafie e ricchi imprenditori.

 

Mentre le condizioni sociali di molte persone si deteriorano, il Governo da un chiaro messaggio politico con la decisione di ripartire con il Tav: i profitti di pochi sono più importanti delle vite delle persone!


Quante case popolari, quanti ospedali, quante scuole, quante università e residenze studentesche pubbliche si sarebbero potute costruire senza lo spreco immane dei soldi pubblici che vengono invece regalati senza problemi alle aziende private come questa, che sono complici della distruzione della val Susa?

 

Bisogna ripensare le priorità di questo sistema, è necessario che queste cambino radicalmente.

Perché la lotta al Tav non è solo l’opposizione ad un’opera inutile, ma la lotta contro un intero paradigma di società: un baluardo di speranza e di cambiamento.