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“Ora lo sblocca-cantieri, così nel giro di due mesi partiranno tutti i lavori”

Giancarlo Cancelleri - Il viceministro al Mit: “Sono ferme opere per 109 miliardi, facciamo come a Genova”

 

di Luca De Carolis da Il Fatto Quotidiano del 06-04-2020

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/04/06/ora-lo-sblocca-cantieri-cosi-nel-giro-di-due-mesi-partiranno-tutti-i-lavori/5761004/

 

Il modello è quello adottato per il ponte di Genova, l’obiettivo è far partire subito lavori per oltre 100 miliardi, anche per i Cinque Stelle da sempre contro le grandi opere. “Alla crisi sanitaria seguirà una crisi economica simile a quella del dopoguerra, e allora è necessario sbloccare i cantieri” teorizza il viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri, già capogruppo regionale del M5S in Sicilia.

 

Quali cantieri volete far ripartire, e come?

La proposta, che abbiamo già consegnato al presidente del Consiglio Conte e al ministro dell’Economia Gualtieri, vuole velocizzare i lavori per opere che sono già interamente finanziate e inserite nei contratti di programma dell’Anas e della Rete ferroviaria, per un valore complessivo di 109 miliardi. Parliamo del Passante di Bari o della 106 Jonica in Calabria, per arrivare all’alta velocità in Calabria o all’ampliamento del corridoio ferroviario Berlino-Palermo. Per realizzare alcune di queste infrastrutture potrebbero volerci anche dieci anni.

 

E vorreste rimediare con il liberi tutti per gli appalti?

No. Vogliamo semplificare tempistica e modalità, nominando come commissari straordinari per l’affidamento e l’esecuzione delle opere l’amministratore delegato di Anas e quello di Rfi. Saranno in carica tre anni, rinnovabili per altri due.

 

Così blindate gli attuali amministratori.

No, si nomina commissario la carica, non la persona che è amministratore delegato. Al termine dei rispettivi mandati subentreranno come commissari i nuovi ad.

 

Come agiranno i commissari?

Per molte delle opere, cioè per quelle non immediatamente cantierabili e non caratterizzate da estrema urgenza, gli affidamenti avverranno tramite gare ordinarie, anche se più rapide: per presentare una domanda di partecipazione le imprese avranno 15 giorni, mentre ne avranno 10 per presentare un’offerta. Per le altre opere, quelle immediatamente cantierabili in quanto già dotate di un progetto definitivo, si potrà agire tramite procedure negoziate, ma sarà sempre garantita una rotazione tra aziende, per impedire che alcune facciano incetta di lavori. E i commissari dovranno consultare almeno 5 operatori economici prima di decidere.

 

Come eviterete che le mafie si infiltrino? I tempi per i controlli saranno irrisori.

Non sono i tempi a garantire la legalità di un appalto, dobbiamo puntare al potenziamento del sistema di controllo. Invece di attendere i soliti 30 giorni per il silenzio-assenso delle prefetture, ne basteranno dieci. E questa volta a controllare sarà il prefetto della zona dove viene realizzata l’opera, e non quella dove ha sede dell’azienda.

 

Poco tempo, per prefetture spesso con poco personale.

Siamo convinti che possa bastare. Non deroghiamo né al codice antimafia né alle direttive europee, e sui lavori ci saranno controlli periodici. In seguito potremo tornare alle normali procedure, magari dopo aver riflettuto su come semplificare il codice degli appalti. Ma ora serve un volano per l’economia.

 

Di quanto ridurrete i tempi dei lavori?

Una volta approvato il decreto, contiamo di far partire i primi cantieri in due mesi.

 

Quando contate di approvarlo? E che ne pensa il Pd?

Abbiamo proposto di inserire il provvedimento già nel decreto aprile, quello per il rilancio dell’economia. Ho illustrato la bozza al ministro dei Trasporti De Micheli, e siamo aperti a integrazioni. Ma non vedo come una misura che crea lavoro possa trovare ostacoli.

 

Anche se sembra un bel favore ai grandi costruttori.

Non mi curo di questo tipo di critiche: cio’ che conta è il bene del Paese.

 

Voi del M5S siete sempre stati contro le grandi opere, e ora volete facilitarle.

Di fronte ad un contesto politico e ad un quadro economico totalmente diverso da quello di qualche anno fa, è necessario cambiare l’agenda politica. La priorità adesso è creare lavoro, usando soldi pronti ma fermi.

 

E sulla revoca ad Autostrade? Si parla di un accordo imminente con Aspi, senza revoca.

La linea del M5S era e resta quella: revocare la concessione ad Autostrade e adoperare l’Anas come struttura commissariale, quindi mettere a bando la concessione.

 

Magari il Pd non la pensa proprio così, no?

Deve chiederlo ai dem. Ma non si può pensare che il coronavirus abbia distratto il M5S.

 

La trattativa tra Aspi e Allianz è un’invenzione?

Le società private possono anche trattare tra loro. Ma noisulla revoca non cediamo di un millimetro.