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Frecciarossa Torino-Milano: la metropolitana d’Italia diventa un lusso per pochi

La rabbia dei pendolari a Porta Susa: “Così ci costringono a ripiegare sui locali”

 

di Federico Genta da La Stampa del 18-01-2017 – Cronaca di Torino
http://www.lastampa.it/2017/01/18/cronaca/frecciarossa-torinomilano-la-metropolitana-ditalia-diventa-un-lusso-per-pochi-OG2hX4PhzLeu0qesZpxJZM/pagina.html

 

«Questa doveva essere la metropolitana d’Italia. Invece è diventata un lusso per pochi, dove i pendolari vengono trattati come turisti mordi e fuggi, da spolpare fino all’ultimo centesimo». Ecco come i rincari sulle corse dei Frecciarossa vengono visti da chi, ogni giorno si sciroppa i 140 chilometri tra Torino e Milano, andata e ritorno, per raggiungere l’ufficio di prima mattina e tornare a casa per cena. Alla stazione di Porta Susa sono da poco passate le sette di sera, quando dalla carrozza di seconda classe scende Leonardo Pellegrini del Comitato pendolari. «È un disastro. Già questa mattina tanti colleghi si sono attivati a rinnovare gli abbonamenti. Hanno pagato e poi si sono ritrovati senza prenotazioni disponibili per il ritorno». Cosa significa? «Che da Milano dovranno usare le solite macchinette per ritirare i biglietti, sperando che i posti non siano esauriti». Già, perché i posti sul Frecciarossa sono sempre meno. «All’inizio potevamo contare su 12 vagoni - ricorda Gianfranco Cabriolu - Poi sono diventati 11, e ancora 10 quando la carrozza ristorazione è diventata un’area business. Adesso, con i nuovi Mille, siamo scesi a otto: ecco perché viaggiare costa di più».  

 

I COSTI  
I pendolari hanno buona memoria e i conti li sanno fare: «Dieci anni fa, quando la linea doveva essere ancora completata, un abbonato standard se la cavava con 150 euro al mese. Poteva salire e scendere su tutti i treni che voleva, a qualsiasi ora. Adesso lo stesso servizio costa 459 euro, ma è valido soltanto per due corse al giorno», dice Vittorio Artom Celli, che assicura di essere pronto a ripiegare sui treni regionali veloci. Certo, perché malgrado i tempi più lunghi, i duecento euro mensili ipotizzati dalla Regione fanno gola a tanti. «Ma bisogna vedere chi potrà permettersi di arrivare più tardi, sia sul lavoro che a casa», ammette Cinzia Letizia, che lunedì ha pure rischiato venti euro di multa. «Non funzionava l’app di prenotazione. Sono salita ugualmente in carrozza e un controllore voleva a tutti i costi farmi la contravvenzione, malgrado il disservizio fosse loro». 

 

TRENITALIA CI GUADAGNA DUE VOLTE  
A bordo del Frecciarossa successivo - arrivo a Porta Susa per le 19,35 - c’è Danilo Beltramino. «Quando si metteranno in testa che non ci spostiamo per fare shopping? Con questi aumenti Trenitalia ci guadagna due volte. Con il 20 per cento di costi in più e con una disponibilità per i pendolari, guardando le fasce orarie, di appena due viaggi su sette».