vai alla home page

Bookmark and Share

 

12 Marzo 2016 in Clarea. NO GUERRA

Pomeriggio di pallido sole, ma l'aria è già di primavera. 
Lungo la strada verso la Clarea gli alberi si rivestono di gemme, sui pendii, tra le foglie secche, fanno capolino primule e viole.

In questa giornata di mobilitazione nazionale contro la guerra abbiamo scelto di manifestare davanti al cantiere TAV, il luogo dove meglio si incarna la nostra resistenza quotidiana.
Quella che cammina verso il cantiere è una piccola folla : anziani, qualche giovane, tante donne, bandiere NO TAV, bandiere rosse, qualche bandiera arcobaleno e, in apertura, uno striscione, di fattura artigianale,come si facevano un tempo, cui è affidato il messaggio “ Contro la guerra, le basi militari, le truppe d'occupazione”.
Il terreno risuona ancora rigido sotto i nostri passi, ma il vento leggero di marzo corre sul sentiero, si insinua tra le vigne già potate, gioca con le bandiere.

La guerra sembrerebbe lontana, molto lontana, se non fosse quella distesa pelata là in fondo, quella lebbra grigia che si allarga tra i boschi portando devastazione e schiavitù.
Là siamo diretti, ma non ci arriviamo: ad una curva troviamo la strada interrotta da jersey e uomini in assetto antisommossa; tra i boschi sopra di noi si intravede una fila di armati. 
Va così in pezzi l'incanto bucolico dei luoghi e del tempo.
Il potere che, in nome di grandi sporchi interessi, ci opprime da decenni con una guerra "a bassa intensità" è lo stesso che da 25 anni scatena guerre ad alta intensità contro altri "popoli di troppo"; Iraq, Jugoslavia, Somalia, Afghanistan, ed ora Siria, Libia e altri ancora.

Sentiamo materializzarsi intorno a noi il fiume dei disperati che, in fuga dalla guerra e dalla fame, vanno a morire contro le barriere invalicabili dell' Occidente imperialistico e neocoloniale. 
Da 25 anni anche i governi italiani, in spregio dell'articolo 11 della Costituzione, precipitano il Paese in guerre scatenate dal capitale ai danni degli sfruttati e dei poveri del mondo; guerre all'esterno, a fianco degli USA e della NATO, o portate avanti "in guanti bianchi", con la vendita di armi ai potentati economici di ogni continente; guerre all'interno attraverso leggi securitarie, taglio di diritti e repressione delle lotte. Il nostro NO TAV è un NO a tutto questo.

Ormai si fa sera; si preannuncia una notte fredda, senza stelle.
Sul sentiero, a ridosso dello sbarramento, accendiamo un falò.
Che luce e calore giungano lontano, fuoco di resistenza e di ribellione, messaggio fraterno agli umiliati e oppressi di tutto il mondo.

                Nicoletta Dosio