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CHI È HUGO BLANCO


Hugo Blanco è da quasi mezzo secolo simbolo delle straordinarie lotte contadine nelle Ande peruviane. Nasce a Cuzco nel 1934 e tra gli anni '50 e ’60 guida la grande occupazione di terre che ha come conseguenza la prima riforma agraria nata dal basso nelle valli della Convención y Lares contribuendo ad aprire la strada alla riforma agraria nazionale, dopo 500 anni di regime feudale di colonato servil.


Quest’immensa vittoria costa a Hugo la condanna a morte tramutata poi in 25 anni di carcere grazie all’enorme pressione internazionale diretta da J.P. Sartre e B. Russell. Resta in carcere per 9 anni: la libertà gli viene concessa dal governo “progressista” di Alvarádo, ma quando si rifiuta di collaborare con questo stesso governo, è costretto al primo dei suoi numerosi esili.


Si reca in Argentina dove è nuovamente incarcerato a causa del suo passato. Partecipa attivamente in Cile al processo di cambiamento avviato da Unidad Popular, ma dovrà continuare a scappare a causa del golpe di Pinochet.


Nel 1980 finalmente ha la possibilità di rientrare in Perù come deputato per Lima, e dà subito battaglia presentando un progetto di costituzione che non gli permisero di discutere. Continua a dedicarsi alla Confederazione Contadina del Perù (di cui era già membro e oggi ne è il presidente onorario) partecipando alla lotta per la terra: verranno recuperati 1.250.000 ettari per le comunità.


Nel 1989 partecipa ad un grande sciopero contadino nella selva (Ucayali) e la repressione lo fa scomparire, ma la pressione internazionale attivata dai suoi compagni gli salverà nuovamente la vita.


Nel 1990 è eletto senatore e diviene membro della Commissione sull’Ambiente, viaggiando molto per visitare le comunità contadine danneggiate dall’estrazione mineraria. I progetti in beneficio del popolo che presenterà in Senato verranno sempre scartati.


All’auto-golpe di Fujimori è costretto a scappare in Messico per la condanna a morte.


Oggi appoggia attivamente l’esperienza zapatista, come il CRIC colombiano e le lotte per l’acqua e contro la devastazione ambientale in America Latina.


Ha fondato con il suo collettivo un mensile: Lucha Indigena; è impegnato politicamente con la popolazione di Cajamarca (nord est del Perù) e con i Fronti di Difesa Ambientale contro il progetto d’estrazione mineraria chiamato Conga, ed ha partecipato alla Grande Marcia Nazionale per l’Acqua e per la Vita, scesa dalle Ande fino a Lima.