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“Il Tav Brennero è inutile” lo dice lo studio secretato

Il deputato M5s Fraccaro rivela il documento dell’università di Innsbruck
dal 2006 il governo si rifiutava di renderlo pubblico: dati sconcertanti

 

di Giorgio Meletti da Il fatto Quotidiano

 

Il documento era secretato da otto anni, e solo pochi giorni fa il deputato altoatesino Manfred Schullian della Südtiroler Volkspartei aveva incassato l'ennesimo diniego dal ministero dei Trasporti all'ennesima richiesta di renderlo pubblico. È stato un intraprendente deputato M5S di Trento, Riccardo Fraccaro, a scovare una copia della relazione, un migliaio di pagine, scritta nel 2006 da Peter Lercher della facoltà di Medicina di Innsbruck. Lo studio era stato commissionato dalla Bbt, la società mista italo-austriaca che sta costruendo il nuovo tunnel del Brennero dell'alta velocità ferroviaria, 56 chilometri da Innsbruck a Fortezza.
Si trattava di studiare l'impatto dell'opera per valutare i benefici per gli abitanti dello spostamento del traffico merci dall'autostrada A22 del Brennero e dalla ferrovia tradizionale alla nuova linea scavata sotto le montagne.

 

Sfogliando lo studio si capisce perché sia stato così gelosamente nascosto in questi anni.
Secondo gli esperti gli effetti positivi sull'ambiente sarebbero trascurabili, per la semplice ragione che lo spostamento di traffico dalla gomma alla rotaia semplicemente non è previsto. Nel 2006, quando lo studio fu consegnato, la previsione era di avere il nuovo tunnel in esercizio per il 2015, ma oggi, pur in assenza di opposizioni tipo Val di Susa, l'opera non va avanti.
Due anni fa a fronte di una divergenza non da poco tra i due partner sul costo dell'opera – 8 miliardi secondo l'Italia, 24 secondo la Corte dei Conti austriaca – il governo di Vienna ha annunciato che, non avendo i soldi, rinviava l'inizio degli scavi per il tunnel al 2016.

 

Restano i calcoli su cui hanno lavorato i medici di Innsbruck, secondo i quali al 2015 il nuovo tunnel sarebbe stato in grado di assorbire solo la crescita di traffico su gomma prevista, lasciando sulla A22 un numero di Tir esattamente uguale al passato. Secondo quelle previsioni, nel 2012 avrebbero viaggiato sulla A22 41 milioni di tonnellate di merci, riducibili a 32 con l'entrata in funzione del nuovo tunnel ferroviario. Invece nel 2012 le merci trasportate su gomma non hanno superato le 29 tonnellate, senza tunnel.

 

A dimostrazione dell'inutilità della nuova costosissima ferrovia, il comitato NoTav del Brennero ha pubblicato sul sito www.notavbrennero.info  un'analisi del documento rivelato da Fraccaro, dalla quale emergono dati sorprendenti. Lo scienziato Lercher calcola che l'effetto più significativo della nuova opera sarebbe una minor rumorosità, soprattutto notturna, non dei Tir ma dei treni merci: sono loro, secondo i suoi studi, a rovinare nell'Alta Valle Isarco il sonno e la salute di adulti e bambini, diffondendo depressione, ansia e ipertensione.
Benefici insufficienti, dice peraltro lo studio: nessun miglioramento decisivo si avrebbe sul fronte dell'inquinamento dell'aria determinato dagli autotreni. Si scopre che nel futuro radioso della nuova ferrovia ad alta velocità le emissioni inquinanti dei Tir (ossidi di azoto, polveri sottili Pm10, anidride carbonica, monossido di carbonio e via elencando) si ridurrebbero per valori tra il 6 e il 12 per cento. Soprattutto, avvertono gli studiosi, questo sarebbe l’effetto non dell'investimento di decine di miliardi per costruire una ferrovia che per funzionare deve essere fatta tutta nuova da Innsbruck a Verona, ma semplicemente il risultato della prevedibile evoluzione tecnologica dei camion.

 

La conclusione dello studio è agghiacciante.
I medici di Innsbruck non solo avvertono che “anche dopo la costruzione della galleria di base del Brennero rimarrà un impatto residuo elevato sulla salute dovuto al rumore, in particolare a livello di fastidio, disturbo del sonno e trattamento dell’ipertensione e della depressione”, ma notano che, mentre si pensa alla costruzione del nuovo tunnel, sarebbe “opportuno compiere ogni sforzo per ridurre complessivamente i flussi di traffico anche sulla strada (in particolare durante la notte), in quanto le misure in questo senso costituirebbero un’ulteriore prevenzione degli effetti sulla salute”.

 

Lo studio si conclude con l'appello per “l'immediata adozione di provvedimenti adeguati”. Bastava riportare i pedaggi della A22 al livello degli altri attraversamenti alpini, visto che più della metà del traffico pesante su quella autostrada è fatto da Tir che allungano lo strada perché lì costa meno. Poi la concessionaria prende i soldi dei pedaggi e finanzia la costruzione della nuova e inutile ferrovia. Di fatto in questi otto anni non si è fatto niente di quello che chiedevano i medici di Innsbruck, e ci si è limitati alla soluzione più pratica: secretare il loro studio.