vai alla home page

Bookmark and Share

 

Brucia un cassone all’ex cava Palli.

Nel mirino la Italcostruzioni dei Lazzaro

di Marco Giavelli da Luna Nuova del 13-09-2013 – pag. 3

 

Continuano le intimidazioni nei confronti delle imprese che lavorano o che hanno lavorato per il cantiere Tav di Chiomonte: nella notte tra mercoledì e giovedì un cassone metallico carico di materiale plastico è stato dato alle fiamme all'ex cava Falli di Cantalupo, al confine tra Meana e Gravere. L'area viene ora utilizzata come deposito di mezzi e materiali da cantiere dall'Italcostruzioni, società nata dal fallimento dell'Italcoge, una delle ditte che nell'estate del 2011 aveva lavorato alla posa delle recinzioni, ma che da tempo non opera più alla Maddalena. «Anzi, ora come ora non stiamo lavorando da nessuna parte - sottolinea Antonio Lazzaro, uno dei soci dell'Italcostruzioni - c'è ben poco da commentare: soltanto che, nonostante il lavoro siamo fermo, queste cose continuano a succedere e non  riusciamo a capire il perché».

 

In effetti non è la prima volta che le ditte della famiglia Lazzaro finiscono nel mirino: era già capitato un anno fa, sempre al sito dell'ex cava Palli, quando un incendio di origine dolosa ave­va distrutto una casetta prefabbricata in legno. L'altra notte è successa più o meno la stessa cosa : il primo ad accorgersene è stato il responsabile del sito, che arrivato sul posto intorno alle 7 ha notato del fumo fuoriuscire da uno dei cassoni metallici. Il rogo si è comunque spento da solo e non è stato necessario richiedere l'intervento dei vigili del fuoco: sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Susa. Dal sopralluogo è emerso che i vandali hanno tentato di dare alle fiamme anche una pala meccanica che era già stata incendiata in passato: stando alle prime ricostruzioni, avrebbero messo della diavolina vicino agli pneumatici bruciandoli leggermente, ma senza riuscire ad appiccare il fuoco. Sulla pala è stata rinvenuta anche una scritta No Tav che, sostiene Antonio Lazzaro, «è stata sicuramente fatta stanotte perché prima non c'era».

 

Nei pressi del cassone, inoltre, sono stati ri­trovati alcuni bossoli di lacrimogeni. Ferma la condanna da parte del ministro delle infrastrut­ture e dei trasporti, Maurizio Lupi, che non ha esitato a definire gli autori del gesto «delinquenti che compiono azioni terroristiche. Stiamo collaborando con la Procura di Torino e con il procuratore Caselli perché queste minoranze violente vengano isolate. Il loro ricorso alla violenza è il segno che sono già stati sconfitti». Per quanto riguarda i risarcimenti alle imprese danneggiate da azioni intimidatorie, Lupi ha ribadito che «d'intesa con il ministro dell'interno Angelino Alfano abbiamo proposto di allargare alle aziende che lavorano per opere di interesse nazionale, e che subiscono danni, il fondo risarcimenti già previsto per le ditte vittime di attentati della criminalità organizzata».