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'Ndrangheta, giù dal cavalcavia un altro imputato del processo Minotauro
Cosimo Catalano, 40 anni, era imputato in quanto esponente della criminalità calabrese a Torino.
Il corpo rinvenuto sotto un viadotto che sovrasta la Torino-Pinerolo. Anche il padre si era suicidato

 

di Erika Di Blasi da Repubblica online del 09-06-2013
http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/06/09/news/suicida_un_altro_detenuto_del_caso_minotauro-60708618/

 

Un altro morto, probabilmente un suicidio, nella vicenda Minotauro. Dopo che l'anno scorso si era già ucciso il boss della 'ndrangheta Giuseppe Catalano, ai domiciliari dopo essersi dissociato, questa mattina, poco prima delle sette, si è tolto la vita anche il figlio Cosimo di 40 anni. L'uomo si è gettato dal ponte del cavalcavia che sovrasta la Torino-Pinerolo. Cosimo Catalano era imputato nel processo Minotauro in quanto esponente della criminalità di Siderno a Torino. Il corpo ormai privo di vita è stato rinvenuto poco dopo dalla polizia stradale.

 

Circa un anno fa, suo padre, Giuseppe Catalano, che allora aveva 70 anni, si era suicidato anche lui, a Volvera, gettandosi dal balcone della casa, dove si trovava agli arresti domiciliari. Ritenuto uno dei boss della 'ndrangheta in Piemonte, capo del "crimine" a Torino, aveva da poco ottenuto una misura di custodia cautelare più leggera dopo un anno e dieci mesi trascorsi nel carcere di Monza. Queste le parole che aveva scritto in una lunga lettera al presidente della Quinta Sezione penale del tribunale di Torino. "Sono vecchio, stanco e malato. Non posso negare le accuse che mi sono rivolte. Appartengo da anni all'organizzazione criminale che voi chiamate 'ndrangheta. Non rinnego il mio passato ma ora sono stanco e credo non mi resti più molto da vivere. Quel poco che mi resta voglio viverlo in pace. Mi dissocio da quello che ho fatto in questi anni. Non dirò nulla contro gli altri che sono imputati con me in questo processo, Non sono un infame. Ma sono troppo stanco per continuare a vivere in questo modo..."