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Le valli nelle mani di Grillo: è il primo partito in 40 comuni su 44
Gli altri quattro se li aggiudica il centrodestra. 15 Stelle volano al 38per cento, crollo verticale di Pdl e Pd

 

di Marco Giavelli da Luna Nuova del 27-02-2013 – pag. 2

 

Ha stravinto Grillo, punto. Mai come stavolta, il voto nelle valli consegna alla storia un quadro a senso unico. Un risultato tutto sommato preventivabile ma non con queste dimensioni, per lo meno non in tutti i comuni. Il dato è schiaccian­te: il Movimento cinque Stelle è il primo partito in 39 dei 43 comuni dell'ex Comu­nità montana più Buttigliera. Si è tinto di giallo persino il "feudo azzurro" della val Sangone, dove il M5S è il più votato in tutti i sei comuni. Solo quattro dell'alta valle olimpica vanno controcorrente: a Sestriere vince la Lega Nord, trainata dalla candi­datura del sindaco Valter Marin, mentre a Bardonecchia, Claviere e Sauze di Cesana la spunta il Pdl, ma in tutti e quattro i casi Grillo è subito dietro con percentuali che il Pd non si sogna nemmeno lontanamente.

 

Alla Camera il dato delle due valli vede Grillo svettare con il 38,43 per cento, con punte del 58,11 a Venaus, 53,18 a Exilles, 53,16 a Mattie, 51,46 a San Giorio e 50,98 a San Didero. Il dato complessivo è supe­riore persino alla somma dei due principali partiti: il Pdl si ferma al 18,19, il Pd al 17,89.
Un po' meglio vanno le due coali­zioni, con il centrodestra (25,62) avanti sul centrosinistra (20,91). Lo smottamento è comunque di dimensioni epocali se con­frontato con il voto bipolare di cinque anni fa, quando nelle valli il centrodestra era al 58 e il centrosinistra al 40. Perché se è vero che, viste le premesse, Berlusconi è l'altro vincitore di queste elezioni, non si può certo dire che Pdl e Lega siano cresciute, anzi. Semmai hanno contenuto in extremis un tracollo che comunque c'è stato: il Pdl ha quasi dimezzato il suo bottino passando da 25mila a 13.500 voti, il Carroccio l'ha più che dimezzato scendendo da 8mila a 3mila.
Nonostante la disfatta se la passa un pochino meglio il Pd, sconfitto nel 2008, che numericamente perde un pochino meno: da 21.200 a 13.300. Il miglior risul­tato di coalizione è quello di Buttigliera, con il centrosinistra al 25,92.
I comuni dove i democratici hanno tenuto "meglio" sono quelli dell'alta valle che di solito guardano a destra: a Bardonecchia, Oulx, Sauze di Cesana, Sauze d'Oulx e Sestriere la perdita è del 2-5 per cento, mentre in val Cenischia e in media-alta valle il tracollo va dal 17 di Venaus (dove oltre a Grillo ha inciso la candidatura di Nilo Durbiano) al 27 di Moncenisio.
Il Pdl, invece, perde tra il 20 e il 25 a Salbertrand, Sauze di Cesana, Sauze d'Oulx, Sestriere e Susa. Le debacle meno vistose (3-11 per cento) sono nella bassa valle storicamente rossa (Chianocco e Mattie) e nella media-alta valle (Meana, Chiomonte e Moncenisio). In una selva di "segni meno" per i partiti tradizionali, l'unico striminzito "segno più" in percentuale è quello della Lega a Sestriere grazie all'effetto Marin, ma i voti effettivi sono comunque due in meno rispetto al 2008. È evidente, dunque, che il M5S ha drenato voti un po' a tutti, non solo ai partiti di sinistra: un fenomeno che alle regionali di due anni fa, prima uscita elettorale sul nostro territorio, aveva già dato le prime avvisaglie con punte del 30 per cento a San Didero, del 29 a Venaus e del 28 a Bussoleno, ma il dato globale sulle due valli era "solo" del 12,22. Questo significa che nel giro di tre anni il M5S è lievitato di ben 26 punti, per un numero di voti che da 6.200 schizza a 28.500.

 

Ma anche l'altra novità di queste elezio­ni, la coalizione di Monti, ha rosicchiato senza dubbio una fetta di consenso ai due principali partiti, riportando alla Camera un 10,41 in linea con il dato nazionale. I comuni dove i tre partiti centristi sono andati meglio sono Novalesa (16,52), Giaglione (16,25), Bardonecchia (14,47), Sauze di Cesana (14,01) e Exilles (13,87).
Da dimenticare, invece, la performance di Rivoluzione civile, che a fronte di un misero 3,04 alla Camera raccoglie i numeri migliori a Venaus (8,81), Chiusa San Michele (8,5), Moncenisio (7,69), Mattie (5,58) e Giaglione (5,42). Eclatante anche il caso della val Sangone: a Giaveno il M5S (32,09) ha staccato sia il Pdl (22,24) sia la coalizione di centrodestra (30,08); ancora più marcato il risultato di Valgioie con il M5S al 41,79, il Pdl al 22,52 e il centro­destra al 29,58. Da notare che entrambi i sindaci, Daniela Ruffino e l'ex deputato Osvaldo Napoli, erano candidati nelle liste del Pdl.

 

L'exploit di Grillo ha chiaramente un valore che va al di là della questione Tav, ma per chi vedeva in queste elezioni un referendum sulla Torino-Lione il verdetto è presto servito: il M5S ha stravinto anche in tutti quei comuni toccati dal tracciato dichiaratamente Si Tav o che comunque sono rimasti dentro l'Osservatorio, su tutti Susa e Chiomonte. Un altro dato che salta all'occhio è che i candidati locali, a parte il bussolenese Marco Scibona del M5S e il leghista Marin a Sestriere, non sono riusciti a spostare grandi masse di voti, a comin­ciare dai comuni di residenza. Nemmeno Nilo Durbiano, che a Venaus ha sì ottenuto il 20,77 al Senato a fronte però del 46,95 di Grillo. Male, ad esempio, Carla Mattioli ad Avigliana (Sel al 3,88) e Giorgio Montabone a Susa (Udc al 3,57).