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Il governo parte civile al processo contro i 53?


da Luna Nuova del 15-02-2013 – pag. 3

 

Anche la Presidenza del Consiglio dei ministri, e i ministeri dell'interno, della difesa e dell'economia hanno presentato la costituzione di parte civile nel processo contro 53 attivisti No Tav per gli scontri dell'estate 2011 a Chiomonte. Il processo è ripreso ieri mattina nell'aula bunker del carcere delle Vallette di Torino dopo la riunione al filone principale, che contava 45 imputati, di un altro procedimento per gli stessi fatti che con­tava otto indagati. Confermata la richiesta di costituzione di parte dei sindacati di Polizia, Siap, Sap, Ugl e Siulp, del Cobar della Guar­dia di finanza, di Ltf e del fallimento Italcoge, oltre che un centinaio di singole posizioni di diversi uomini delle forze dell'ordine. Il pre­sidente del collegio, Quinto Bosio, ha accolto la richiesta degli avvocati difensori di avere del tempo per valutare le nuove costituzioni di parte. Anche le prossime udienze del processo si svolgeranno nell'aula bunker del carcere di Torino. I legali degli imputati hanno riba­dito la richiesta che il procedimento torni a svolgersi in quella che hanno definito la sua "sede naturale", cioè il Palazzo di giustizia di Torino, rilevando non solo le difficoltà logisti­che ma anche l'opportunità che il processo sia tenuto in un luogo usato di solito per processi di criminalità organizzata e terrorismo. Ma il giudice Quinto Bosio ha evidenziato che fino a luglio non si potrà tornare in tribunale per l'indisponibilità di aule adeguate, le maxi aule 1 e 2, occupate per il processo Eternit. Dopo la fissazione di altre 10 udienze, fino al 19 luglio, la seduta è stata poi rinviata al prossimo 8 marzo.

 

Sulla discesa in campo del governo si sca­glia Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc e candidato alla Camera in Piemonte con Rivo­luzione Civile: «La scelta della presidenza del Consiglio con tre ministeri di costituirsi parte civile nel processo contro gli attivisti No Tav per i fatti dell'estate 2011 dimostra ancora una vol­ta come il governo sia schierato semplicemente dalla parte degli affaristi contro la popolazione della val Susa e cerchi di ridurre un problema politico ad un problema di ordine pubblico. Il governo dovrebbe dialogare con la popolazione invece di organizzare la repressione della po­polazione, che da anni si oppone giustamente e pacificamente a questo folle progetto: il Tav sulla Torino-Lione è un'opera inutile, dannosa e uno spreco di denaro pubblico».

 

E anche il Movimento 5 Stelle protesta: «Inconcepibile la costituzione di parte civile per oltre un milione di euro da parte dei Ministeri contro il movimento No Tav. Costituitasi anche la Presidenza del Consiglio, ma resta ignota ancora la cifra richiesta per un fanto­matico "danno d'immagine" (perché non lo chiede ai mafiosi? O a chi ha fatto fallire Mps? O a chi fa cadere a pezzi Pompei?). Inconce­pibile perché viene a seguito di una violenza diffusa e continua, perpetrata dalle istituzioni nei confronti dei cittadini (blocchi stradali, recinzioni abusive, violenze di diversi agenti delle forze dell'ordine) a seguito di un cantiere illegale (manca il progetto esecutivo e la sua estensione è ben oltre quella del progetto defi­nitivo) per un 'opera inutile e anti-economica. Inconcepibile perché mai le istituzioni si sono costituite parte civile a difesa dei cittadini brutalmente pestati alla Diaz e mai comunque a difesa dei cittadini danneggiati dalle istitu­zioni stesse», fanno rilevare Davide Bono, capogruppo in Regione, e Marco Scibona, capolista al Senato.

 

A sostegno dell'iniziativa si fanno sentire Andrea Buquicchio (Idv), che parla di «ot­timo segnale contro i violenti che da ormai troppo tempo tengono sotto scacco la valle di Susa»; Stefano Allasia (Lega): «II dialogo con la popolazione è sempre ben accetto, ma non lo si può avere con chi alle parole preferisce il lancio di pietre, con il volto coperto da maschere antigas. L'utilità del progetto, messa in discussione da Ferrerò, sarà facilmente riscontrabile con il lavoro che quest'infrastnittura porterà in Valsusa e in tutto il Piemonte»; e da Giorgio Merlo (Pd) secondo il quale «le opinioni di Ferre­ro sul Tav non meritano neanche di essere commentate. L'unica cosa che si può dire di Ferrero è che, finalmente, il centrosinistra non farà mai un'alleanza politica con chi sostiene quelle posizioni».