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Ministero. Conferenza di servizi: tutti i no della Val di Susa
La delegazione “politica” della Comunità montana ha abbandonato la riunione.
Anche Susa e Condove hanno espresso dubbi sul progetto definitivo della Torino-Lione

 

di Marco Giavelli da Luna Nuova del 14-06-2013 – pag. 3

 

Dopo due ore e mezzadi di­battimento, la delegazione della Comunità montana valle Susa e val Sangone ha deciso di abbandonare la riunione della conferenza dei servizi sul progetto definitivo della tratta interna­zionale della Torino-Lione. E a quanto pare anche i comuni di Susa e Con­dove, da sempre “disallineati” rispetto alla posizione No Tav della Comunità montana, avrebbero espresso tutta una serie di dubbi e criticità rispetto al pro­getto. Insomma, guardandolo con un occhio politico, l'incontro che si è svolto ieri a Roma ha consegnato ancora una volta un quadro di contrarietà all'opera da parte degli enti locali valsusini.

 

La conferenza dei servizi è stata presieduta da Ercole Incalza, rappresentante della struttura di missione istituita presso il mi­nistero delle infrastrutture. Tra i 91 soggetti interessati a vario titolo dal progetto, tra cui anche Regione, Provincia e Comune di Torino, sono stati invitati i comuni di Susa, Chiomonte, Giaglione, Venaus, Mompantero, Bussoleno, Mattie, Condove, Caprie, Chiusa San Michele e Torrazza Piemonte, questi ultimi quattro interessati dai siti di deposito dello smarino. Per la Comunità montana, che aveva la delega di 24 enti di cui 13 comuni e 11 consorzi irrigui, compreso quello di secondo livello a cui fanno capo tutti i singoli consorzi, hanno partecipato l'assessore alla pianificazione territoriale Marina Clerico, che è anche docente del Politecnico, e i tecnici della com­missione Tav Alberto Poggio, Luca Giunti e Stefano Lenzi, respon­sabile dell'ufficio legislativo del Wwf Italia. In pratica la Comunità montana aveva la delega di tutti i comuni No Tav toccati dal traccia­to: Susa era invece rappresentata dal sindaco Gemma Amprino e dal consigliere Michele Cribari, mentre per Condove c'era il sin­daco Piero Listello.

 

La principale contestazione mossa dalla delegazione della Comunità montana chiama in causa il fatto che l'oggetto della conferenza dei servizi, convocata sulla parte ita­liana della tratta italo-francese, fosse difforme rispetto alla documentazione che i vari enti hanno ricevuto in tutti questi mesi: «Documentazione che si ferma a Bussoleno, dal momento che ri­spetto al progetto originario è sta­to introdotto il fasaggio dell'opera - ha fatto notare l'assessore Marina Clerico - Nonostante questo, la conferenza era convocata sulla parte italiana della tratta italo-francese su cui, a livello formale, non c'è stata alcuna variazione in questo senso: la tratta internazio­nale continua ad arrivare fino a Chiusa San Michele, com’era stato previsto dal progetto preliminare. In questo senso, a nostro giudizio, la conferenza dei servizi aveva un oggetto non coerente rispetto alla documentazione in nostro posses­so: per questo motivo, dopo due ore e mezza di discussione, abbiamo deciso di abbandonare la seduta proprio per non darle la nostra legittimazione».

 

La Comunità montana ha inoltre contestato il fatto che non fossero stati convocati tutti i comuni real­mente interessati: «Penso ad esempio a San Didero, dove l'attuale autoporto di Susa dovrebbe esse­re trasferito per fare posto alla stazione inter­nazionale - ha sottolineato la Clerico - Que­sto, tra l'altro, sarebbe anche uno dei primi can­tieri a partire, proprio perché sa­rebbe impensabile non prevedere una nuova piattaforma di sosta per i mezzi pesanti: a San Didero dovrebbero essere costruiti due rami di svincolo dall'autostrada per accedere al nuovo autoporto, ep­pure il Comune non è stato invitato. Abbiamo reputato tutto questo un'evidente mancanza di rispetto nei confronti del territorio».

 

In rappresentanza di uno dei consorzi irrigui ha partecipato alla conferenza anche il senatore valsusino del Movimento 5 Stelle Marco Scibona, cosa che ha man­dato su tutte le furie il collega del Pd Stefano Esposito, secondo cui l'esponente grillino non aveva alcun titolo per prendere parte alla seduta. La sindaca di Susa Gemma Amprino, da parte sua, ha fatto rile­vare come nonostante molte delle richieste presentate dal suo Comune sia­no state accolte, ne restino diverse ancora inascoltate e questo impedisce a Susa di poter esprimere un parere totalmente favorevole. Di im­pronta ancora più critica, rispetto a Susa, è stato l'intervento di Piero Listello, primo cittadino di Condo­ve, che fin qui ha sempre tenuto una posizione di apertura rispetto al progetto. Tutti sfavorevoli, invece, i 24 pareri portati dalla Comunità montana. «Abbiamo anche fatto rilevare come, dagli elaborati di Ltf, emerga un forte impatto dei cantieri sul ter­ritorio - ricorda l'ingegner Alberto Poggio - e pure la Pro­vincia ha quasi sconfessato Ltf affermando che i dati relativi all'impatto sarebbero sovrastimati, mentre quelli sui benefici dell'opera sarebbero sottostimati. Delle due l'una: se i calcoli sono sbagliati, allora che lo dicano».