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Comunicato Stampa
dalla valle che resiste e non si arrende, 22 ottobre 2011

 

LE MASSIME ISTITUZIONI EUROPEE
CHIAMATE AD ESPRIMERSI

 

LA MILITARIZZAZIONE DELLA VAL DI SUSA E' UNA palese violazione
del diritto dei cittadini di uno Stato membro dell'UE
di esprimere la loro opposizione

 

Non si può pensare di costruire un’opera di questo tipo con una ventennale militarizzazione del territorio

 

Numerosi Deputati Europei(1), su iniziativa dei MEP Sonia Alfano e Gianni Vattimo, hanno scritto al Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, della Commissione Manuel Barroso e del Parlamento europeo Jerzy Karol Buzek per richiamare l'attenzione delle massime istituzioni europee relativamente alla militarizzazione della Valle di Susa (cfr.: http://www.soniaalfano.it/wp-content/uploads/2011/10/Lettera.pdf) che proprio in questi giorni è stata ulteriormente inasprita con decreti prefettizi liberticidi in vista della manifestazione di domenica 23 ottobre.


La lettera mette in evidenza che "A prescindere dalle ragioni di chi è favorevole e di chi è contrario a quest’opera, è impensabile rispondere al dissenso della popolazione con una militarizzazione del territorio che rischia di protrarsi per molti anni. Inoltre, è inaccettabile che tale palese violazione del diritto dei cittadini di uno Stato membro dell'UE si appoggi sull'indifferenza delle istituzioni comunitarie, le quali sono chiamate a monitorare attentamente i progetti realizzati con fondi europei".


Nell'appello viene anche detto che "Come constatato personalmente da numerosi osservatori esterni (compresi gli europarlamentari Gianni Vattimo e Paul Murphy), ad oggi il cantiere non è stato ancora aperto e i lavori in corso riguardano solo la recinzione di un terreno sorvegliato da centinaia di militari e poliziotti… ."


I Parlamentari europei indicano in due punti la strada per trovare una soluzione:

  • appoggiare le richieste dei cittadini e delle associazioni che, attraverso numerose petizioni al Parlamento europeo tuttora aperte (accompagnate dalla consegna di 32.000 firme il 25 settembre 2007), 24 delibere di opposizione da parte di altrettanti Comunie della Comunità Montana alla fine del 2010 e tre denunce all'OLAF di probabili frodi ai danni dell'UE nell'ambito del progetto del TAV Torino-Lione, da anni chiedono all'Unione Europea la realizzazione di studi imparziali per accertare il rapporto costi-benefici (di tipo economico, ambientale e sociale) dell'opera,
  • organizzare una delegazione ufficiale del Parlamento Europeo in Valle di Susa con il compito di verificare e attestare la militarizzazione del fittizio cantiere del sito de La Maddalena di Chiomonte, e di incontrare i cittadini, i rappresentanti delle associazioni e delle autorità locali che da anni si oppongono al progetto della ferrovia ad alta velocità Torino – Lione.

 

 

1989 - 2011, 22 anni di opposizione popolare alla nuova linea ferroviaria Torino – Lione


(1) L'elenco dei firmatari è in continua evoluzione, queste le prime firme: Sonia Alfano, Gianni Vattimo, Sabine Wils, Nigel Farage, Willy Meyer, Renate Weber, Rui Tavares, Catherine Grèze, Kartika Tamara Liotard, Cornelia Ernst, Eva Lichtenberger, Sabine Lösing, José Bové.