LA VIA FRANCIGENA CAMBIA TRACCIATO: “COLPA” DEL TAV

Il percorso originale segnalato sulle carte appena rifatte passa tra i terreni off-limits

 

di Gabriella Tittonel da Luna Nuova del 2/9/11

 

E’ stata ultimata nei giorni scorsi la sistemazione del nuovo tratto della Via Francigena tra Giaglione e Chiomonte, questo perché era infatti diventato impossibile il transito sul consueto percorso, questo a causa della militarizzazione dell’area, realizzata per poter consentire la costruzione dell’alta velocità ferroviaria.

 

Lo storico sentiero, che si snoda in modo piacevolissimo tra vigneti e boschi, passa infatti proprio nell’area attualmente recintata intorno alla Maddalena per poi salire, lungo la via dell’Avanà, verso Exilles. Molte sono le persone che lo frequentano, sportivi, turisti, a piedi, in mountain bike, a cavallo e che in questi mesi, giunti davanti al cancello della recinzione, sono stati fermati dalle Forze dell’Ordine ed hanno dovuto constatare l’impossibilità di poter proseguire su una strada peraltro segnata anche nella nuovissima cartina realizzata dalla Provincia proprio per far conoscere al meglio questo percorso.

 

E così, per ovviare a tale inconveniente, il Comune di Giaglione con l’Assessore Vair, il Consorzio Forestale Alta Valle di Susa ed i Volontari che si sono impegnati nella realizzazione della segnaletica e della cartina, primo fra tutti D. Michele Dosio, guardando a quanto il territorio presentava, hanno pensato di utilizzare un percorso già presente in questa zona, collocato in alto sull’area in cui non si può transitare, un sentiero che si intreccia con il sentiero balcone, che sfiora il l torrente Clarea, del quale permette di poter scorgere scorci mozzafiato nella zona delle cascate.

 

Il sentiero, purtroppo meno agevole e quindi utilizzabile soprattutto a piedi, oggi ripulito e sistemato, si imbocca svoltando a destra lungo la strada campestre che da Giaglione va verso Chiomonte e la Ramat: il percorso è chiaramente segnato dalle frecce bianche e gialle e dall’omino giallo e il primo tratto soprattutto è decisamente in salita, tra boschi e vigne di un tempo.

 

E’ una strada questa ricca di storia: qui infatti passavano i contrabbandieri che, nei secoli scorsi, attraverso il Col Clapier, scendevano con le merci in Francia. Ed è anche qui che passavano i gruppi di clandestini che si recavano all’estero, accompagnati da qualche guida del luogo. Proprio come oggi accade in molti paesi d’Italia. I clandestini giungevano a Torino, con le corriere, poi, a gruppetti, e dopo aver stipulato il prezzo del passaggio, conquistavano una nuova speranza di vita attraversando queste nostre montagne. Ed anche da queste parti una persone, nel periodo della guerra, fu posta al confino …. Tante sono le storie di questi luoghi che varrebbe la pena raccontare e conservare!

 

Salendo poi verso la zona dei mulini, si giunge alla località Tsareina Cereina, dove una grande casa, in altro sullo spuntone di roccia, pare ancora più imponente. E offre al visitatore come curiosità i tanti disegni che oggi si possono ancora scorgere sulle pareti, sulla facciata.

 

Il sentiero, sempre a fianco del Clarea, prosegue poi verso l’alto, ancora tra i boschi piegando quindi verso sinistra, nella zona dei tre mulini di un tempo, dove qui si macinavano le noci per l’olio e la farina di grano e di segala. Per raggiungerli è stato costruito da alcuni operatori del Consorzio forestale un ponticello robusto in legno che attraversa il Clarea e permette di arrivare sul versante di Chiomonte. Qui, ancora tra i boschi, si può raggiungere la Ramats oppure scendere sulla via dell’Avanà, ritornando poi sul percorso abituale.

 

Soddisfatti sono i promotori dell’iniziativa, che permette, in questo modo, di non scoraggiare le tante persone, che, sempre più numerose, decidono di percorrere la via Francigena!