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Maddalena, la battaglia No Tav si sposta sul progetto
Esposto in Procura per presunta violazione di Ltf delle norme sui contratti pubblici

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 9/10/2012 – pag. 3

 

Nel mirino dei No Tav c'è la progettazione esecutiva del cantiere della Maddalena. Per il movimento manca questo passag­gio burocratico, senza il quale non si potrebbero iniziare i lavo­ri. Ai No Tav risulta che la progettazione esecutiva non c'è ancora ma che i lavori del cantiere vero e proprio, da parte di Cmc, siano già iniziati. Da qui l'accusa di illecito. L'esposto è stato presentato in Procura da Davide Bono, capo­gruppo regionale del Movimento 5 Stelle, da Mario Cavargna per Pro Natura e da Alberto Veggio per la lista No Tav di Condove per presunta violazione delle norme sui contratti pubblici da parte di LItf"

 

«In data 26 giugno 2011 - ri­cordano i No Tav - la società Ltf ha preso possesso nel Comune di Chiomonte delle particelle catastali su cui sorge l'attuale cantiere per il tunnel geognostico della Maddalena e sin dal giorno successivo sono iniziati i lavori del cantiere che ha visto varie fasi di espansione sino a raggiungere quella che pare essere la sua estensione definitiva in data 11 aprile». A prova che i lavori sono effettivamente iniziati i No Tav portano le dichiarazioni pubbli­che agli organi di stampa da parte del commissario Virano, della Re­gione Cota, dei ministri dell'inter­no, delle infrastrutture, oltre ad altre numerose dichiarazioni di componenti del Parlamento che a vario titolo si sono espressi sul cantiere di Chiomonte. Dichiara­zioni di "vittoria" che, però, non sono mai scese nel dettaglio della differenza tra lavori preparatori e lavori previsti dal contratto con Cmc per il cunicolo.

 

In ogni caso, per legge, il progetto esecutivo (che viene dopo quello "definitivo") deve entrare nel dettaglio di tutte le lavorazioni e deve indicare come si intende fare fronte alle prescrizioni della Valutazione d'impatto. Nel caso del progetto della Maddalena, Ltf deve dimostrare di avere ottem­perato alle 128 prescrizioni, che prevedono, tra l'altro, anche studi complessi e opere preparatorie.
Inoltre, i No Tav affermano che prima del cantiere di scavo deve essere realizzato lo svincolo di Chiomonte. Per il Cipe, «la fun­zione principale dello svincolo autostradale di Chiomonte duran­te le fasi di cantiere sarà quella di consentire il conferimento ai siti di deposito anche dello smarino prodotto con lo scavo del cunicolo esplorativo de La Maddalena, evitando lo stoccaggio nel sito già individuato nel procedimento autorizzativo relativo al cunicolo». «Da tale ulteriore prescrizione - aggiungono i No Tav - si evince che nel progetto esecutivo dovrà essere previsto il nuovo sito esterno di stoccaggio dello smarino proveniente dal tunnel geognostico. Si evince inoltre che prima di qualsiasi attività di cantiere dovrà essere realizzato lo svincolo di Chiomonte il cui ela­borato dovrà far parte integrante del progetto esecutivo».

 

Il presidente dell'Osservatorio e della Cig, Mario Virano, ha affermato in un incontro pubblico a Torino che il progetto esecutivo c'è. Il problema, per i No Tav è che non ha ancora avuto il via libera dagli uffici del ministero che devono vagliare l'ottemperanza alle prescrizioni. «Il 24 settembre - dichiarano i tre esponenti del movimento - abbiamo effettuato una specifica indagine telefonica presso vari enti ed è emerso che il progetto esecutivo è presso la Commissione Via del ministero dell'ambiente per la verifica delle ottemperanze alle prescrizioni imposte dal Cipe».

 

«È evidente - concludono - che il progetto esecutivo non ha ancora com­pletato il suo iter di verifica dell'ottemperanza alle prescrizioni imposte dal Cipe e quindi non ha ancora avuto l'approvazione indispensabile per l'avvio dei la­vori del cantiere. Eppure i lavori per la realizzazione del tunnel geognostico sono inequivocabil­mente iniziati».