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DUBBI INGLESI SULL’ALTA VELOCITA’

Dopo il Portogallo che ha accantonato i suoi progetti, anche in Gran Bretagna si sta mettendo in discussione la costruzione di linee ad AV, ed è in corso un ampio dibattito sul progetto denominato HS (high speed) 2 tra Londra e Birmingham.

 

L’ “Istituto di Affari Economici”, un influente centro di studi e analisi economiche inglese, ha appena definito quell’idea di progetto di AV come il probabile futuro disastro economico per il governo inglese, dopo quello dell’Eurotunnel, che era l’HS 1.

 

Nel rapporto di 44 pagine, edito a luglio 2011, denominato “High Speed 2: the next government project disaster?”, pubblicato qui
http://www.iea.org.uk/publications/research/high-speed-2-the-next-government-project-disaster-web-publication
si anticipa che il costo sarebbe di almeno 1.000 euro per cittadino pagatore di tasse, senza alcuna prova di redditività per il medesimo e con la quasi certezza di alcuna utilità, e che l’impatto negativo sull’economia nazionale a causa di quelle aumentate tasse, sarebbe considerevole.

 

Una delle parti più “educative” la si trova nella citazione, a pag. 7, relativa proprio al fallimento del progetto ad alta velocità Eurotunnel Londra-Parigi, in cui viene ripreso un brano del rapporto parlamentare del 2006 della House of Commons circa l’errore di valutazione che venne commesso dai proponenti di quell’opera.
Nella proposta di progetto del 1996, LCR fece una previsione per cui i passeggeri che avrebbero utilizzato Eurostar avrebbe raggiunto 21.4 milioni nel 2004 ma i numeri effettivi a quella data furono di soltanto 7.3 milioni.
Quando ci si attende che i ricavi ottenuti dai passeggeri costituiscano un elemento importante dei ricavi per ripagare i costi di costruzione di una infrastruttura trasporti, è fondamentale che fin dall’inizio vengano prese a base previsioni realistiche.
Agli scenari sfavorevoli, nella considerazione di futuri progetti, deve essere dato giusto peso, tramite l’esperienza sia inglese che internazionale”.

 

Attenzione attenzione, le previsioni completamente distorte di LCR per l’Eurotunnel erano sballate nel 2004, nonché in tutti gli anni seguenti, e continuano ad esserlo: nel 2010 i passeggeri trasportati sono stati 9,5 milioni ed erano 9,2 nel 2009 ampiamente al di sotto di qualunque possibilità di recupero delle enormi spese di costruzione, manutenzione e gestione. In sostanza 300.000 passeggeri all’anno in più, per cui sempre che reggano questi ritmi, ci si può attendere il raggiungimento della soglia minima di redditività intorno al 2042, cioè fra 30 anni…
(http://www.eurostar.com/UK/uk/leisure/about_eurostar/press_release/Eurostar_reports_strong_growth_in_2010.jsp),

 

John Siccardi