Val di Susa, Procura contro baby No Tav ai genitori: "Non portateli più ai cortei"
I servizi sociali: "Evitare la trasmissione di illegalità ai minorenni". Le famiglie: "Atto grave, a dicembre manifesteremo insieme"
di Meo Ponte da Repubblica del 25/11/12 – cronaca di Torino
TORINO - Portare i figli minorenni alle manifestazioni contro l'Alta Velocità può costare una convocazione nell'ufficio degli assistenti sociali. Succede in Val di Susa dove qualche giorno fa il postino ha consegnato a tre famiglie No Tav una lettera dell'assistente sociale Paola Bertolini del Servizio Sociale di Avigliana. Soltanto sette righe scritte nel tono asettico della burocrazia: "Con riferimento alla richiesta di relazione sociale pervenuta dalla Procura della Repubblica presso
il tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta le SS. LL. sono invitate a presentarsi presso gli uffici del Servizio sociale di Avigliana il giorno martedì 27 novembre 2012 alle ore 11...".
Per le famiglie che le hanno ricevute hanno però avuto l'effetto di una dichiarazione di guerra. Angela Lano, madre di un ragazzo di 15 anni, è una delle destinatarie. Giornalista esperta di Medio oriente vive in Val di Susa ed è impegnata nel movimento No Tav. Ha telefonato ai servizi sociali per capire il motivo di quella convocazione. "Hanno spiegato che riguardava la partecipazione di mio figlio ad un presidio con striscioni e volantini davanti al San Paolo, a Susa il 28 settembre scorso - racconta ora - era stato identificato con altri coetanei, ma non denunciato. Cercare presunti disagi nelle famiglie No Tav mi pare assurdo e preoccupante. D'altronde già due anni fa un parlamentare del Pdl propose di togliere i figli ai militanti No Tav che li avessero portati alle manifestazioni".
I carabinieri confermano che quel 28 settembre non ci furono denunce ma solo identificazioni dei partecipanti comprese quelle di tre minorenni, due ragazzi di 15 anni e una ragazza di 17. Piero Genovese, presidente del Consorzio dei Servizi Sociali della Val Susa, sottolinea: "Gli assistenti devono attenersi alla richiesta del tribunale dei minori. Si tratta di una fase istruttoria in cui si deve capire se il minore vive in un contesto famigliare in cui possono venirgli trasmessi concetti che lo spingano all'illegalità ". Annamaria Baldelli, procuratore capo dei Minori a Torino conferma: "A noi preme soprattutto la salvaguardia dei ragazzi".
I No Tav però pubblicano su You Tube un video con le immagini dei loro figli alle manifestazioni, mentre scrivono striscioni o portano mazzi di fiori alle reti del cantiere della Maddalena. E Monica Montabone, responsabile del gruppo "Famiglie No Tav" annuncia: "Faremo una manifestazione con i nostri figli l'8 dicembre. Siamo genitori attentissimi ai figli, li educhiamo a valori come la solidarietà, il rispetto dell'altro e dell'ambiente".
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